
Fiera, ancora attesa E si avvicina pure il cambio ai vertici
(p. e.) Resta l’attesa, ma a questo punto il futuro della Fiera di Vicenza si spezza di nuovo in due. Non è arrivato neanche ieri mattina il testo del lodo arbitrale sulla trasformazione della Fiera in società per azioni e concordato da Camera di commercio, Comune e Provincia, assieme a Associazione industriali, Confcommercio, Associazione artigiani, Coldiretti, Apindustria, Unione agricoltori e Cna. Hanno tempo per legge fino a sabato 18, i tre esperti Mauro Pizzigati, Gaetano Morazzoni, e Daniele Corletto. Resta quindi l’attesa, con telefonate che si incrociano di continuo tra studi legali incaricati e sedi di enti e associazioni, per il verdetto sulla divisione delle quote della futura “Fiera spa”. E soprattutto per capire se e quante quote gli arbitri assegneranno alle diverse associazioni di categoria. Tutto fermo in attesa dell’arbitrato, quindi, ma quello che non si ferma è il calendario. Una volta preso atto del verdetto infatti – e supposto che nessuno intenda presentare ricorso per un giudizio civile di secondo livello – occorre che la trasformazione sia votata dagli enti competenti (quindi anche Consiglio provinciale e Consiglio comunale) e che poi passi l’esame della Regione Veneto. Gli esperti di procedure pubbliche assicurano che a questo punto è ben difficile che la nuova spa possa essere costituita dal 1° gennaio: molto più probabile che si slitti di uno o più mesi. Ma il 31 dicembre scade il consiglio di amministrazione attuale della Fiera, che era già stato prorogato fino al 31 dicembre rispetto alla scadenza naturale della scorsa estate. E a questo punto, come detto, la questione si spezza in due. Perché da una parte resta l’attesa per la trasformazione, ma dall’altra si profila di nuovo la questione: prorogare di nuovo il consiglio o piuttosto concordare nuove nomine, e quindi a cascata rinnovare giunta e presidenza? Il barometro politico-imprenditoriale segnala agitazione crescente. Agitazione in Fiera, perché la sensazione diffusa (vedi anche la questione della decisione ancora da prendere tra ampliamento e nuova sede del quartiere fieristico) è che occorre suonare l’allerta in vista della concorrenza che arriverà da Milano, dove la nuova Fiera è obiettivo già in cantiere da tempo e il settore orafo, fiore all’occhiello di Vicenza, è da tempo nel ‘mirino’. Agitazione nel mondo politico, perché ci sarà di nuovo da trattare anche la questione della presidenza della Fiera, retta al momento dalla presidente leghista Manuela Dal Lago.