
Falsa partenza per le gare Expo
MILANO
Stop imprevisto per l’avvio delle prime gare riguardanti il sito e nuova proposta, formulata dal governatore Formigoni, per i terreni che dovranno ospitare la manifestazione. Ieri, come già avvenuto nei giorni scorsi, le vicende legate all’esposizione universale in programma nel 2015 a Milano si sono sviluppate su due canali paralleli.
Dal punto di vista operativo, il consiglio di amministrazione della società Expo 2015 si è concluso alle 13 con un colpo di scena. Il lancio delle sette gare europee per le opere relative alla piastra (praticamente tutto ciò che costituisce la base e che è preliminare alla realizzazione delle altre strutture), già non andato a buon fine nel cda di lunedì scorso, è stato soggetto a un ulteriore ritardo, nonostante già nove giorni fa l’amministratore delegato Giuseppe Sala avesse dato tutto per certo. Motivo del ritardo: è necessario dotare la società del modello organizzativo previsto dal decreto legislativo 231/2001 (Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni) e nominare il relativo organismo di vigilanza.
Possibile che l’ad non fosse a conoscenza di questo particolare? Come ha affermato lo stesso Sala ieri, «la procedura per dotarsi della struttura organizzativa prevista dal decreto è già in corso da tempo e la sua conclusione era prevista in ottobre, però il consiglio di amministrazione ha deciso di accelerare l’iter prima di dare il via alle gare». In realtà la decisione è stata imposta, più che proposta, dal collegio sindacale che da tempo ne invocava la realizzazione. «Si tratta di un elemento non obbligatorio – precisa il sindaco Beniamino Lo Presti – ma segno di un’avveduta e corretta amministrazione».
Via libera, invece, per lo stipendio dell’amministratore delegato, anche questo oggetto di dibattito nel cda di lunedì scorso. È stata prevista una parte fissa di 270mila euro più 130mila euro variabili legati al raggiungimento dei risultati che il consiglio di amministrazione definirà entro settembre. In sostanza una riduzione di 50 mila euro rispetto a quanto percepito dal precedente amministratore delegato.
Il rinvio delle gare, che dovrebbero essere lanciate entro fine settembre, secondo Sala non comprometterà il rispetto dei tempi da qui al 2015 e a metà 2011 prenderanno il via i lavori nell’area. Su questo fronte in serata il governatore Roberto Formigoni ha incontrato il sindaco Letizia Moratti e il presidente della provincia Guido Podestà. Formigoni ha proposto una terza via oltre al comodato d’uso e all’acquisto che prevede l’entrata degli attuali proprietari privati delle aree, Fondazione Fiera Milano e Gruppo Cabassi, nella newco che dovrebbe acquisire i terreni. La società per azioni, che avrebbe la maggioranza di capitale pubblico (51%), gestirebbe i terreni da qui al 2015 e i soci insieme garantirebbero la crescita di valore degli stessi che poi sarebbe redistribuita una volta terminato l’evento. I vantaggi sono una prevalenza dei soggetti e degli interessi pubblici sui privati e al contempo una riduzione dei capitali necessari per avere la disponibilità delle aree. Anche la Provincia ha presentato una proposta: Fondazione Fiera dovrebbe acquisire le aree dei Cabassi in modo da avere un solo interlocutore, tra l’altro di diritto privato ma con soci pubblici, eliminando così i dubbi sul possibile arricchimento dei privati.
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