
Export orafo a due velocità
Claudio Pasqualetto
VICENZA
Non era mai accaduto in 59 edizioni della Fiera mondiale dell’oreficeria di Vicenza. I buyer stranieri hanno superato gli italiani nei primi due giorni della manifestazione che si concluderà domani. Un segnale positivo, almeno in apparenza, che testimonia l’attenzione mondiale sul prodotto italiano che ha a Vicenza la sua vetrina più prestigiosa. Ma c’è anche un secondo segnale che del tutto positivo non è. Secondo le analisi fatte da Fiera Vicenza nei primi due mesi dell’anno l’export orafo è cresciuto in valore in misura fra il 3 ed il 4% ma continua a perdere terreno in termini reali, cioè quanto a numero di pezzi esportati. Il 2007, in sostanza, sembra essersi aperto all’insegna di quella instabilità che già aveva caratterizzato tutto il 2006, dopo un 2005 tutt’altro che positivo. Se lo scorso anno si erano raggiunti picchi di crescita in valore delle vendite all’estero del 30,3%, il consuntivo in quantità non si era schiodato da una perdita complessiva su base annuale del 7,9%.
Una situazione che sembra impazzita – commentano gli operatori del settore – perchè non consente un minimo di programmazione d’impresa ma non offre neppure le basi per poter stendere un realistico piano industriale. Di sicuro c’è solo che le lavorazioni a più basso valore aggiunto, in primis le catene, trovano sempre meno spazio in Italia. Le aziende stanno cercando di posizionarsi sul target più alto del mercato che consente, grazie all’apprezzamento verso il Made in Italy, una diversa competitività.
Se a questo quadro si aggiungono altri due elementi, e cioè la debolezza del dollaro, che è moneta di riferimento del mercato, sull’euro e l’aumento continuo del prezzo della materia prima, è facile comprendere quanta incertezza regni nel settore nonostante l’attenzione dei buyer mondiali. Fiera Vicenza, comunque, guarda oltre con ottimismo e fa volentieri da cornice in questi giorni ad una "16 ore" di televendite in diretta del colosso Usa QVC che ha come obiettivo ricavi per 13,5 milioni di dollari.
Quanto a offerta e tendenze imperano il lusso, l’oro giallo e la varietà di pietre. Tra i debutti la pelle d’oro, un brevetto che fa entrare in metallo nella struttura della pelle, ed i cioccolatini dove l’oro e l’argento sono mescolati al cacao e non stanno solo nella carta di rivestimento.