
Expo bene ma Milano piace
Nel secondo giorno di fiera Prato Expo va meglio del previsto. Va meglio cioè di quanto si aspettavano le stesse aziende. Ma questo – è una frase ricorrente tra gli stand – non basta a giustificare l’isolamento da Milano. Secondo diversi industriali, il futuro della fiera è a Milano, insieme alle altre rassegne. Quando? C’è chi è pronto a scommettere che sarà già a febbraio, poiché allora sarà operativo il nuovo polo fieristico di Rho e gli ostacoli di sistemazione dei pratesi – sacrificati e in ombra in questa prima edizione della fiera unica nazionale – saranno superati. Pratotrade deciderà dopo la fiera di Parigi. Non sarà una scelta facile. Mentre Riccardo Marini leader di Prato Expo annuncia già «un 3% in più di presenze straniere», da Milano Paolo Zegna rilancia: «Fare sistema conviene. Milano Unica va presa come esempio». La fiera milanese ha raccolto 27.512 visitatori. Un boom secondo gli organizzatori. E Prato Expo?
«Ero molto preoccupato. In realtà sta andando meglio delle aspettative – dice Filippo Busi al lanificio Pecci – Dopo Firenze andiamo a Parigi, è chiaro. Parigi per noi è sempre stata la più importante. Quella per noi è la fiera. Sono tra coloro che avevano fortemente auspicato di trovare un accordo con le altre fiere. Con la fiera unica forse non avrei abbandonato Parigi alla prima edizione, ma poi… Al di là del risultato di Prato Expo che si sta rivelando migliore delle aspettative – aggiunge comunque Busi – credo proprio che Milano resti la strada del futuro. Sarebbe bello partire tutti uniti con la fiera unica a Rho». Molto soddisfatto Mario Maselli (Emmetex, Emmeci, Masterloom), tra i sostenitori di Prato Expo a Firenze: «Ieri (mercoledì ndr) c’era poca gente. Oggi per il gran lavoro non sono riuscito a uscire dallo stand. I risultati che stiamo avendo sono quelli che, penso, tutti si aspettavano. Abbiamo una clientela sufficiente per giustificare la fiera a Firenze. Gli obiettivi che avevamo mi pare li stiamo ottenendo. Se poi a Milano hanno il 50% di visitatori in più, meglio per loro».
Al Lanificio Bisentino, presente sia a Firenze che a Milano, c’è invece la convinzione che Prato Expo debba unirsi alle altre fiere: «L’affluenza è quasi dimezzata rispetto a un anno fa – dice Lorenzo Gramigni – Molti clienti nostri sono andati a Milano. Qui sono venuti magari quelli stranieri, forse richiamati dalle bellezze di Firenze. Il futuro? Se ragioniamo in funzione del servizio da dare ai clienti, la fiera unica è l’unica soluzione. Il futuro è Milano, anche se comporterà più costi per noi». Il lanificio Caverni & Gramigni è presente sia a Milano che a Prato Expo: «Come sta andando? A Milano bene – dice Maurizio Berti , responsabile commerciale – a Firenze meglio del previsto».
Piero Picchi , alla guida dell’omonimo lanificio, espone a Firenze e poi sarà a Premiere Vision a Parigi: «Prato Expo sta andando meglio del previsto – dice – I clienti? Gli europei ci sono. Pochi gli americani, ma quelli li troveremo a Parigi».
«La fiera a Firenze ha dimostrato qualche limite – dice Davide Donati , responsabile vendite della Jackytex – Forse restare isolati rischia di non pagare». La Jackytex sarà a Parigi.
Dopo Firenze andrà a Parigi anche il lanificio Ciatti & Baroncelli: «Come va Prato Expo? Più ombre che luci – dice Leonardo Baroncelli – Per il tessile è fondamentale un polo fieristico italiano alternativo a Parigi».