Rassegna stampa

Ecco a voi Armani, l’eleganza senza peso

di Renata Molho
La fierezza di essere Armani, con le tonalità dalle variazioni impercettibili che lo hanno portato lontano: il creme, quel grigio che lo contraddistingue, il beige rosato, l’argento azzurrato, il ghiaccio. Ha accantonato i tacchi alti e ha riproposto le figure lievi e incantate degli esordi. Con un tocco in più di audacia negli scolli, nelle schiene completamente nude, con abÈiti che sembrano sospesi e acquarellati. Le sottili bretelle, le cinture e i bustini in vernice nera sottolineano la fragilità dell’insieme, rafforzando il principio di gentilezza. Gli orli sono sempre morbidi, arrotondati, doppiati nelle gonne brevi sopra al ginocchio. I cappotti sono altrettanto delicati, sinuosi, fino a ricordare la sagoma di una farfalla. La sera è resa ancor più sfavillante dalle sapienti incrostazioni di cristalli. Via dalla pazza folla, lontano dalle tentazioni di essere altro, e talmente consapevole da essere pienamente se stesso. Un grande ritorno di stile per il designer più celebrato del momento.
C’N’C Costume National sembra uscire da una pagina di On the road di Kerouak. Di una bellezza decisa. Stringata e solida, metropolitana. È fumosa nei colori, con il nero, i grigi, il verde militare e il blu scuro che sono accesi da improvvisi rossi. Il piccolo abito color sangue, i pantaloni come una seconda pelle, ma anche più larghi, i cappotti e le giacche con le bretelle, da indossare come zaini per essere più agili. Le scarpe hanno il tacco alto e sembrano congelare un elemento in piena metamorfosi, tra lo sportivo e il fetish. Una disinvoltura pratica ma ricercata, che non disdegna un tocco di sensualità. Un universo maculato, quello ricostruito da D&G. Dalle atmosfere hollywoodiane a quelle fumettistiche, da pin up, con i piccoli shorts in denim e l’intervento sparso di divertenti pois.
Abiti impalpalpabili dalle differenti lunghezze fluttuano a ogni passo. Plissettature, scolli e tagli ma nulla è costrittivo. Immense borse in vernice rossa, nera, leopardata creano un forte contrasto di consistenze e significato.
Un tempo si parlava di seconde linee, per intendere i marchi nati sull’onda del successo delle etichette più note. Ora non è più così perchè ognuna di loro ha un peso specifico importante e un proprio pubblico, semplicemente diverso. Ed è così anche per Just Cavalli, che ha presentato una collezione incisiva, ma con un imprevedibile tocco di grazia. Arrotondata nelle linee, materica nelle maglie, nei laminati, nelle sovrapposizioni. Corte mantelle in tweed, in piumino o la cappa in lana grigia impreziosita da un ampio collo. Stivali dal tacco alto stretti alla caviglia da cinturini e resi ibridi dalla pelliccia. E questo è il tema portante per l’autunno inverno 2007/2008: la sintesi tra gli opposti, la dolcezza e la generosità dei volumi e un sano pragmatismo. Così è anche per Piazza Sempione, che, scegliendo i materiali più preziosi, alterna la severità della linea a sacchetto alla morbidezza di quella a uovo e propone deliziosi abiti da giorno, ma anche da cocktail – grande ritorno di un’occasione e di un termine da un po’ di tempo trascurati – indossati unicamente con stivali dal tacco basso.
www.ilsole24ore.com
Tutte le immagini delle sfilate



Indecisione
Vendo, forse O forse no
Giorgio Armani sta pensando di vendere la sua azienda? «No», ha detto ieri mattina lo stilista, in occasione dell’inaugurazione della grande mostra dedicata al suo lavoro ospitata alla Triennale di Milano. E smentendo così le voci sull’interessamento da parte di diversi gruppi industriali e finanziari, tra i quali L’Oreal. Ma nel pomeriggio di ieri sul sito di «Handelsblatt» è apparso un articolo, con dichiarazioni dello stilista, dal titolo altrettanto chiaro: «Armani bereitet seinen Abschied vor»: Armani si prepara all’addio. Secondo il quotidiano economico tedesco il gruppo è valutato intorno ai 5 miliardi di euro.
Su una cosa però lo stilista è stato chiaro: finché sarà vivo l’archivio dei suoi abiti sarò custodito nel quartier generale di via Bergognone, poi diventerà patrimonio della città. « Milano mi ha dato la possibilità di crescere e diventare quello che sono», ha detto.

Newsletter