Rassegna stampa

È una Fiera già proiettata verso il futuro

codogno Una Fiera “di transizione” verso sfide future di qualità che non possono più (ma stavolta sul serio) essere disattese. L’edizione 2006 della Fiera dell’agricoltura e della zootecnia di Codogno ieri ha lanciato un monito preciso al territorio: in un momento dove molteplici sono le difficoltà del settore rurale, disporre di validi appuntamenti fieristici di confronto e di “vetrina” rappresenta uno strumento indispensabile per la difesa di un territorio che, come il Lodigiano, ha nella agricoltura e nella zootecnia una storica vocazione produttiva. Nata da una gestazione a dir poco movimentata e caratterizzata dal gesto di forte protesta del disimpegno dell’Associazione provinciale allevatori, quest’anno la Fiera ha accettato gioco forza di essere manifestazione “di transizione”. Ad una condizione, però: diventare già dal 2007 manifestazione nuova, votata ad obiettivi superiori e di qualità rinnovata. Riuniti nella tradizionale cerimonia di inaugurazione della manifestazione, ieri mattina su questo punto si sono trovati d’accordo tutti i principali attori istituzionali. Nel difendere la buona riuscita della kermesse («Francamente non registro il basso profilo di questa Fiera che in modo pretestuoso qualcuno nei giorni scorsi ha rimarcato»), il sindaco Emanuele Dossena ha parlato chiaro. «La Fiera di Codogno ha due sfide da affrontare subito – ha detto -: darsi una organizzazione più consona al terzo millennio e riuscire a sviluppare temi e settori che rappresentano il domani della nostra agricoltura. Ci stiamo già muovendo in quest’ottica.Penso alla realizzazione del “sistema fieristico provinciale” che rappresenta una opportunità fondamentale per tutto il territorio e per il coordinamento dei suoi appuntamenti di Fiera». Il presidente della Camera di commercio Enrico Perotti ha definito la Fiera di Codogno «un punto di riferimento incontestabile per l’economia agricola lombarda. Avevo sperato – ha continuato – in un sistema fieristico provinciale già definito per la rassegna di quest’anno. La laboriosa costituzione del Piano strategico di sviluppo del Lodigiano” (di cui il “piano fiere” è parte, ndr) non lo ha però consentito. È però evidente che la Fiera di Codogno rappresenterà una parte fondante dell’ormai prossimo sistema fieristico provinciale, chiamato a valorizzare l’intera economia lodigiana». Conferme al valore e al ruolo della storica kermesse codognese sono poi arrivate dall’assessore all’agricoltura e vicepresidente della provincia Fabrizio Santantonio e dal vicepresidente della regione Viviana Beccalossi, entrambi pronti a rimarcare il rapporto di collaborazione intrapreso a sostegno della manifestazione codognese. La Fiera come testimonianza concreta del legame tra l’uomo e la terra, tra l’ambiente e chi in esso opera e lavora: così monsignor Diego Furiosi, parroco di Codogno, ha voluto inquadrare valori e finalità della manifestazione. «Sono felice che anche quest’anno sia stata data continuità a questa manifestazione che dà lustro a Codogno e al territorio – ha detto -. Costruire, si sa, è impegnativo: ma se una casa ha solide fondamenta sa resistere alle avversità». Luisa Luccini

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