
È il giorno della nuova Fiera
Silvio Berlusconi inaugurerà oggi ufficialmente il polo esterno della Fiera, atterrando in elicottero sul piazzale adibito all´elisoccorso. Entrerà nel recinto dal centro servizi, imboccherà una passerella alla quale ieri dovevano ancora montare una costola d´alluminio, sbarcherà a metà della Vela e percorrerà 700 metri fino allo scenografico strapiombo delle scale mobili coperte dall´onda di vetro ideata da Fuksas, dove sembra di camminare sotto una cascata. Lì, all´ingresso Est, è stato montato il palco per i discorsi ufficiali. Ieri si facevano le prove con i messaggi registrati («Il cardinale Tettamanzi e i parroci benedicono la Fiera, ci alziamo in piedi») e la musica di Morricone. Il Nuovo Polo Fieristico ha aperto i battenti ieri, con un paio di manifestazioni che, come ormai si sa, saranno le sole da qui a settembre. Poi chiuderà tutto, anche la metropolitana aperta ieri con le carrozze che già portavano la destinazione Fiera-Rho. L´opprimente clima elettorale che circonda il Npf non deve però far dimenticare la grandiosità dell´opera, costruita a tempo record anche per l´uso di accorgimenti particolari. Ad esempio, si è usato molto acciaio: «Le strutture metalliche si costruivano in fabbrica e si montavano qui, come il Meccano – spiega Cesare Manasse, uno dei quattro direttori di cantiere – mentre se avessimo usato il cemento armato, solo per la stagionatura di ciascuna opera in calcestruzzo servono 28 giorni». Restano ancora cose diverse da fare, tra collaudi dei padiglioni non ancora perfettamente attrezzati, completamento dei parcheggi multipiano (fuori però dalla commessa originale), e dell´asfaltatura degli almeno 15 km di strade interne. E soprattutto i problemi maggiori sono fuori, sono le strade (e la ferrovia) per le quali ci vorranno ancora anni. Vietato scrivere certe verità, però. Lo ha ordinato ieri ai giornalisti in conferenza stampa Piergiacomo Ferrari, amministratore delegato di Fiera Milano Spa: «Sono polemiche pretestuose che danneggiano l´economia italiana», ha detto infastidito. Meglio osservare il movimento degli oblò sfalsati dei capannoni, le vasche sotto la Vela sul cui fondo Fuksas ha voluto i sassi neri, per simulare la profondità (sono solo 20 centimetri, in realtà) o il padiglione arancione che si specchia in quello acciaio Inox dirimpetto. Al tramonto l´effetto è particolarmente suggestivo.