Rassegna stampa

Due appuntamenti per l’esordio del mondo virtuale

Il primo contatto è via chat, ma è possibile anche raccogliere materiale informativo o depliant, memorizzare biglietti da visita e numeri di telefono, controllare contemporaneamente il sito internet del l’azienda in esame e soprattutto visitare lo stand e osservare i prodotti in esposizione. Tutto affidandosi al proprio avatar: senza cioè allontanarsi dall’ufficio, ma servendosi di un simulacro virtuale. È l’idea di HyperFair, una joint-venture con il Politecnico di Milano da cui è nata la piattaforma per esposizioni fieristiche online.
Le prime due fiere virtuali sono previste nei prossimi mesi per una piattaforma che ricorda Second Life, ma non inventa un mondo alternativo, anzi vuole essere assolutamente reale. Si comincia con Transpotec 2.0, il salone dedicato ai trasporti stradali che si svolgerà nel quartiere fieristico di Rho-Pero a fine novembre e che sarà seguito dalla sua edizione virtuale. Mentre a dicembre dal 13 al 16 solo su HyperFair si svolgerà Hip Expo, la prima fiera virtuale sui prodotti (alimentari, zootecnici, farmaci, cosmetici) halal, cioè che seguono i dettami della religione islamica, ma anche moda e finanza islamica, promozione turistica. HyperFair nasce ufficialmente all’inizio di quest’anno da un’idea di Marco Campanari – presidente poi della società – e da Massimiliano Bonfanti per realizzare una piattaforma fieristica con cui poter sviluppare eventi espositivi direttamente su internet. «Non vogliamo – ha spiegato Campari – essere antagonisti rispetto ai modelli tradizionali di fare fiera. Anzi il nostro principale target è proprio chi fa già esposizioni. Siamo più uno strumento di servizio. Infatti ci rivolgiamo in prima battuta agli enti fieristici e alle associazioni di categoria che organizzano eventi espositivi». HyperFair poi guarda a quelle esposizioni biennali che potrebbero avere nell’anno in cui non sono previste un appuntamento solo virtuale. Senza contare le possibilità di realizzare fiere esclusivamente online come l’Hip Expo. Il visitatore sceglie il suo avatar, lo veste, gira nei padiglioni, incontra altri avatar e con loro dialoga. Sono kermesse concentrate nel tempo e non un ambiente online tutto l’anno. Il visitatore-avatar può interagire con l’espositore-avatar che fornisce tutte le informazioni relative al suo stand. I prodotti presentati o commercializzati vengono duplicati in maniera digitale. Poi ci sono attività di marketing come i gadget o la raccolta del materiale che viene automaticamente assemblata e ordinata in base alle tappe della visita fieristica. «Noi riproduciamo un ambiente – ha aggiunto il presidente di Hyperfair – un mondo fieristico, totalmente reale con padiglioni, stand, workshop ed eventi. Un ambiente popolato realizzato chiavi in mano che è la riproduzione di un mondo multimediale». L’investimento della start up è stato di 500mila euro. Ora HyperFair è un team dove lavorano 20 persone con sede fisica nel lecchese. L’evento fieristico costa a un espositore in media il 20-30% rispetto a quanto si spende per un evento tradizionale, mentre l’ingresso on line per i visitatori è gratuito.
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