Rassegna stampa

Deficit Fiera: “Difficile uscirne”

FORLì – “Profondo rosso”. L’assemblea dei soci della Fiera di Forlì ha approvato mercoledì scorso l’esercizio finanziario relativo al 2004 e i conti decisamente non tornano: il passivo ha toccato infatti quota 1 milione 171mila euro pagando lo scarso successo dell’ultima edizione di “Fieravicola”, il flop della gestione esternalizzata del PalaGalassi e una serie di operazioni straordinarie. Ora il piano di rientro prevede di stabilizzare le perdite attorno ai 300mila euro annui nel triennio 2005-2007, ma la strada verso questo traguardo appare decisamente in salita. D’altronde il dato di bilancio non è da considerarsi sorprendente, al punto che l’ex presidente della Fiera, Stelio De Carolis, puntualizza come nell’ottobre del 2004 (all’atto di rassegnare le dimissioni) lui stesso avesse anticipato le difficoltà.”Con la trasformazione in società per azioni imposta per legge, dal 2000 la Fiera di Forlì non riceve più quei contributi da enti e istituti di credito che in passato avevano superato anche i 400 milioni di lire all’anno – ricorda De Carolis -. Inoltre la pubblicità con importanti azionisti si è bloccata senza più progredire in modo sensibile e di contro gli investimenti realizzati, molto consistenti, scontano oggi inadempienze sul piano della ricapitalizzazione. Fatto già più volte denunciato”. In merito al problema-“Fieravicola”, l’ex presidente non usa poi eufemismi per descrivere la situazione. “Fieravicola, da sempre è stata la panacea per il consuntivo annuale, ma ora si avvia ad essere un ulteriore aggravio a causa anche della concentrazione del settore avicolo nello stesso territorio romagnolo”. Una voce ferma che si spinge anche a chiarire il nodo del Palafiera e la sempre dilazionata collaborazione con Cesena. “La gestione del palasport è molto più onerosa dei rimborsi pattuiti con l’amministrazione comunale – striglia De Carolis – e i processi d’integrazione scontano logiche campanilistiche difficilmente superabili. Anche un buon amministratore com Romeo Godoli non riuscirà a trovare vie d’uscita senza l’ausilio di contributi esterni”.

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