Rassegna stampa

“Dalle Camere un supporto reale per la crescita”

di Massimiliano Del Barba
Le imprese che presenzieranno alla fiera Campionaria delle qualità sono come le tessere da montare in un mosaico capace di restituire l’immagine del made in Italy. Fra le realtà maggiormente impegnate nella mission di mostrare al mondo le caratteristiche di quest’eterogenea opera, la rete delle Camere di Commercio, presieduta dal 59enne Andrea Mondello.

Presidente, quale sarà il ruolo di Unioncamere e delle Camere di commercio nella Campionaria?

La Campionaria racconta l’Italia delle eccellenze e dà voce e visibilità ai piccoli imprenditori, veri eroi dello sviluppo; pertanto, contiene in sé una visione positiva, tanto più importante in un momento di crisi come quello attuale. Le Camere di commercio sono istituzioni economiche di sostegno al sistema imprenditoriale, posizionate strategicamente all’incrocio tra capitalismo del territorio e capitalismo delle reti. All’interno della Campionaria, quindi, le Camere vengono a svolgere il loro ruolo più proprio, cioè quello di supporto alla crescita delle imprese e di accompagnamento delle economie locali nella competizione imposta dal mercato.

Si parla molto di territorio e di legame fra imprenditorialità e cultura locale del saper fare come ricetta italiana per ripararsi dalla crisi dell’economia reale innescata dalle difficoltà finanziarie di questi ultimi mesi. Qual è la sua opinione in merito?

Penso che questo sia, in buona sostanza, vero. Da questa fase così difficile le nostre imprese potranno uscire – e uscire bene – se continueranno a essere ciò che sono: un sistema – certo multiforme – ma al proprio interno anche coeso, che ha valorizzato i patrimoni del “saper fare”, della creatività, delle tradizioni delle diverse economie locali.

Come si pone il sistema produttivo italiano nei confronti del mercato globale, soprattutto in relazione alla concorrenza dei Paesi emergenti?

L’Italia potrà vincere la sfida della competizione globale solo puntando su prodotti ad alto contenuto di qualità e innovazione. Ed è proprio seguendo questo approccio, che le nostre imprese hanno conseguito negli ultimi anni grandissimi successi. Nel 2007 le esportazioni italiane sono aumentate dell’8%, un dato di gran lunga superiore a quello di altri Paesi nostri competitor come la Francia (+2,1%) e la Spagna (+3,3%). E ancora nei primi nove mesi di quest’anno, in piena crisi finanziaria, le vendite all’estero sono aumentate del 5% rispetto allo stesso periodo del 2007. Se a queste considerazioni aggiungiamo il fatto che in anni a bassa crescita del Pil, come il 2007, le esportazioni hanno raggiunto invece risultati molto importanti, non si può non concludere che l’export sia il motore della crescita nazionale.

Lo strumento fieristico è a suo avviso ancora in grado di portare l’Italia nel mondo anche in relazione all’importante sfida dell’Esposizione internazionale in programma a Milano nel 2015?

Le Fiere sono uno degli assi portanti su cui si gioca l’economia delle reti, in quanto strumenti eccezionali di internazionalizzazione, di innovazione e di sviluppo di sinergie. E proprio la capacità di fare rete rappresenta, per le nostre imprese, l’elemento premiante per il superamento dei limiti dimensionali in un’ottica di competizione globale. Indubbiamente l’Expo 2015 è una grandissima occasione per far conoscere e valorizzare ancora di più quello che l’Italia sa fare. La Campionaria delle qualità italiane è da questo punto di vista il laboratorio dove affinare le migliori strategie di promozione e di rappresentazione del made in Italy, in vista, appunto, dell’importante appuntamento che dovremo affrontare fra sette anni.

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