Rassegna stampa

Da Morandi a Zorio

Le Fiere, si sa, sono sfiancanti. Ma in una città come Bologna e in una regione come l’Emilia, tanto vivaci e ricche di cultura, è difficile resistere alle tentazioni offerte da musei, teatri, istituzioni che, in città e fuori (da Reggio Emilia, nella Collezione Maramotti, a Rimini, in Castel Sismondo) offrono in questi giorni appuntamenti di spicco. Primo fra tutti il MAMbo di Bologna, dove fino al 7 febbraio è aperta l’imperdibile personale di Gilberto Zorio, che con le sue opere ha interagito con gli spazi del museo creando un percorso “alchemico”, vibrante di energia, in cui i processi fisici e chimici modificano la natura dei materiali. Cuore della mostra, la spettacolare Torre Stella Bologna, sorta di “fortezza” a pianta stellare creata per questo evento, che si erge nella Sala delle Ciminiere.
Difficile anche resistere al richiamo del Museo Morandi, in Palazzo d’Accursio, dove il lascito della sorella dell’artista si arricchisce costantemente di prestiti in deposito temporaneo da privati, offrendo, accanto ai capolavori qui conservati, la primizia di opere inedite. Ma ai tanti fedeli di Morandi da qualche tempo Bologna offre anche l’emozione della mitica casa di via Fondazza 36, dove l’artista visse e lavorò, con le sorelle-vestali, dal 1910 alla morte, nel 1964: restaurata da Massimo Iosa Ghini, la casa ci mostra il suo studio com’era lui vivente, con i suoi vasi e le sue bottiglie; la piccola e raffinata collezione di arte antica; la biblioteca (consultabile su appuntamento) e una ricca documentazione fotografica.
Nel Museo per la memoria di Ustica, in via di Saliceto 5, l’emozionante installazione permanente di Christian Boltanski è lì a rammentarci, con la consueta forza e profondità di questo artista, una delle tragedie più atroci della nostra storia recente. Di tutt’altro segno la mostra Love me Fender, ordinata da Luca Beatrice nel Museo Internazionale della Musica in strada Maggiore, che rende omaggio allo storico marchio fondato nel 1946, che ha siglato gli strumenti musicali della rivoluzione rock: opere di giovani artisti ma anche memorabilia e documenti, nel magnifico museo da poco restaurato e riallestito da Panstudio.
Fino a fine mese continua anche in tre piazze della città On-Off, con le opere luminose di ZimmerFrei, Nikola Uzunovski e Giorgio Andreotta Calò, mentre cinquanta dipinti di Cesare Zavattini, il celebre giornalista, scrittore, poeta e sceneggiatore, oltreché pittore, sono esposte nella mostra Racconti a colori nella Fondazione del Monte in via delle Donzelle 2.
Altre mostre si aprono in innumerevoli gallerie e luoghi d’arte della città, ma a tutto si aggiungono il Future Film Festival 2010, dodicesima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, dal 26 al 31 gennaio, e, la sera del 28 gennaio alle 22, in Palazzo Re Enzo, Draft. Performing Video Art and Music, progetto che intreccia video-arte e musica. Da non perdere infine la nuova opera permanente di Claudio Parmiggiani, appena inaugurata nell’abside di San Giorgio in Poggiale, in via Nazario Sauro: una sua grandiosa Delocazione, cioè un “affresco” di ombra e di cenere, creato dal fumo, che dialoga con l’altro suo lavoro, posto sull’altare maggiore.
Ad. M.
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