
Da Milano Unica la sfida del tessile hi-tech
MILANO
Sarà un’inaugurazione in grande stile quella di Milano Unica, la fiera del tessile di fascia alta e medio-alta che si apre oggi a FieraMilanoCity e che raccoglierà 483 espositori, di cui 382 italiani, provenienti da dieci regioni: Lombardia (la più presente, con 200 aziende), Piemonte, Toscana, Emilia-Romagna, Veneto, Puglia, Campania e Marche, Abruzzo e Umbria.
Ad accogliere espositori e visitatori (che nell’edizione del settembre 2008 furono 31.500) saranno il premier Silvio Berlusconi, Pier Luigi Loro Piana, presidente Milano Unica, il sindaco di Milano Letizia Moratti, il vicepresidente di Confindustria Paolo Zegna e Michele Perini, presidente Fieramilano. Ai quali ieri si è aggiunto il governatore della Lombardia Roberto Formigoni. La ragione di tanto interesse da parte delle istituzioni è legato al difficile momento che sta vivendo la filiera della moda-abbigliamento, che in Italia dà lavoro a oltre 750mila persone e genera un fatturato di oltre 60 miliardi di euro.
A soffrire maggiormente è la parte a monte della filiera, cioè il tessile, come sottolineato più volte nei mesi scorsi da Michele Tronconi, presidente di Smi (Sistema moda Italia). Ma la presenza del presidente del consiglio è legata anche al tema dell’etichettatura e della tracciabilità dei prodotti tessili, il “made in obbligatorio”. Dopo numerosi slittamenti (si veda ad esempio Il Sole 24 Ore del 4 settembre), è fissata infatti per il Consiglio dei ministri di domani la discussione delle misure sulla tutela del made in Italy, inizialmente inserite nella legge 99, entrata in vigore il 15 agosto, e poi “congelate”, anche per via della contestuale apertura di un tavolo, presso il ministero dello Sviluppo economico, con le associazioni datoriali, Confindustria, Confartigianato, Cna e Casartigiana. Il “made in” sarà uno dei temi più discussi tra gli espositori: per tutta la durata di Milano Unica il Comitato per il tessile, nato per iniziativa di alcuni imprenditori di Busto Arsizio (Varese), comitato cui hanno poi aderito aziende di altre regioni, presenterà tra gli stand una petizione a sostegno della proposta di legge Reguzzoni-Versace-Calearo, già appoggiata da 130 parlamentari, che introdurrebbe norme ancora più stringenti su etichettatura e tracciabilità di ogni prodotto che voglia definirsi made in Italy. Unica certezza, alla vigilia di Milano Unica, dove si vedranno i tessuti per la stagione autunno-inverno 2010-2011, sono i numeri della crisi, ben illustrati dalle ultime due edizioni della fiera tessile, che raggruppa cinque manifestazioni fino al 2005 indipendenti (Ideabiella, Ideacomo, Modain, Prato Expo e ShirtAvenue): nel settembre scorso, la settima edizione di Milano Unica aveva avuto 666 espositori (518 dei quali italiani) disposti su 27mila metri quadrati. Per l’ottava edizione, nel febbraio scorso, gli espositori erano scesi a 543 (di cui 430 italiani) su 22mila metri quadrati. E da oggi fino a venerdì 11 saranno “solo” 483, distribuiti su 21mila metri quadrati.
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