Rassegna stampa

Critiche al polo unico delle fiere

A parte Forlì, sono in crescita i bilanci degli enti fieristici emiliano-romagnoli che stanno ancora aspettando di sapere se ci sarà il tanto discusso matrimonio fra le tre big (Rimini, Bologna e Parma).

Proprio da Parma arriva il maggior scetticismo sulla proposta, già avanzata nei mesi scorsi dall’assessore regionale alle Attività produttive, Duccio Campagnoli, sulla quale sta lavorando in particolar modo il Cda di BolognaFiere. «Nessuno ha mai visto nulla di quel progetto», afferma l’amministratore delegato di Fiere Parma, Ugo Calzoni che ha definito il progetto un disegno centralistico che non favorisce la crescita dei distretti.

Bocche cucite a Rimini e Bologna, ma in questo quadro spicca l’orgogliosa difesa del proprio ruolo e della propria presenza da parte delle fiere minori. «Mentre si pensa a un’aggregazione fra le big – dice Romeo Godoli, presidente della Fiera di Forlì – la Regione non può non tener conto delle eccellenze che provengono da distretti come il nostro».

Tomassone u pagina 12

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