
Countdown per il Padiglione 20
Daniele Lepido
MILANO
Dieci secondi per dire addio all’ultimo frammento nobile di Fiera Milano. Dieci secondi, o poco più, per far cadere con mille chilogrammi di esplosivo l’intera struttura del Padiglione 20, entrata Porta Carlo Magno, che domenica alle ore 10 verrà fatto brillare per lasciare il posto ai nuovi progetti di City Life. Di fronte, un ignaro e sonnolente Vigorelli.
Era il tempio della meccanica, il padiglione 20, ora invece ha l’aspetto di un hangar sventrato che dista dalla Madunina solo tre chilometri. Con i suoi cinque piani – due interrati e tre in superficie – e un volume complessivo di 230mila metri cubi, pare uno degli ultimi eredi di quell’industria pesante che in Italia ha avuto il suo apice negli anni 60-70, per poi riformularsi con lo zampino della globalizzazione verso Paesi lontani, come la Cina o il Sudamerica.
Da domani alle ore 22 la zona interessata sarà chiusa al traffico: da piazza 6 febbraio fino a largo Domodossola, continuando per viale dei Platani fino a piazza Carlo Magno. I numeri civici coinvolti nella chiusura di finestre e tapparelle saranno dal 6 all’8 di viale Duilio, dal 2 al 12 e dal 20 al 22 di via Boezio, il numero 23 di Fra’ Gerolamo Savonarola, il 2 e il 7 di via Domodossola.
Il percorso della gelatina, come chiamano l’esplosivo gli esperti, è top secret. Certo è che nel padiglione 20 sono stati fatti circa 500 fori, nei quali verranno alloggiate le microcariche, posizionate soprattutto in prossimità dei settanta maxi-pilastri di cemento armato spessi due metri per due.
L’azienda che si occuperà dell’«abbattimento per implosione», come viene definito, è la General Smontaggi Spa di San Pietro Mosezzo (Novara), 50 milioni di fatturato, 100 dipendenti, che ha già al suo attivo crolli eccellenti come l’ecomostro di San Giuliano Milanese e Punta Perotti a Bari.
Uno scoppio potente riempirà la città per circa 3 secondi. Poi l’implosione, il crollo su se stesso, come fanno certi grattacieli americani alla tv, e quindi un tonfo sordo che si prolungherà per altri 7-8 secondi. In tutto dieci secondi.
Le cariche verranno innescate in serie e una sola persona premerà il pulsante "rosso". Anzi, una combinazione di due pulsanti e il Padiglione 20 verrà giù, come un guscio molle che si accascia ai piedi della città. Tra le precauzioni prese da City Life, già da tempo, c’è stato l’impianto di barriere fono-assorbenti intorno al perimetro della struttura, mentre per la polvere che l’implosione provocherà saranno predisposti dalla General Smontaggi dieci cannoni che sparano acqua nebulizzata. I detriti non verranno portati via, ma analizzati e frantumati, chissà mai che qualcosa possa servire o essere riutilizzato per i lavori che verranno sull’area.
Il conto alla rovescia è quindi già iniziato e del vecchio hangar che una volta si chiamava Padiglione 20 rimarrà solo l’immagine in 3D su Google Earth. Almeno fino al prossimo aggiornamento.
daniele.lepido@ilsole24ore.com
Tutto in 10 secondi
1.000
I chilogrammi di esplosivo che verranno utilizzati
500
I fori che sono stati praticati nella struttura per piazzare le cariche
70
Le colonne di cemento armato minate dagli artificieri
230mila
Il volume totale della struttura, in metri cubi,alta fino a 30 metri
3
Gli squilli della sirena che precederanno l’innesco