Rassegna stampa

Costi dimezzati dai motori ibridi

ANCONA – Dalla ricerca applicata un’àncora di salvezza per il comparto della pesca. Partirà nel 2008 la sperimentazione in acqua di un innovativo sistema di propulsione ibrida diesel (o biodiesel) ed elettrica dedicato in particolare alla pesca a strascico, sempre più in difficoltà a causa del caro-gasolio che, da un paio d’anni a questa parte, rappresenta circa il 45% dei costi di un’impresa. A fine 2007 sarà disponibile un prototipo per le prove al banco. Il progetto – costo complessivo circa 3,5 milioni di euro – è coordinato dal dipartimento di Ingegneria elettrica dell’Università di Bologna e vede la partecipazione di Federpesca, Cnr-Ismar (sezione pesca marittima) di Ancona che ha curato fattibilità economica e applicazioni tecniche, Registro navale italiano (Rina), Associazione costruttori motori marini (Ascomac e Unimot) e ministero per le Politiche agricole e forestali. La copertura finanziaria del progetto è stata garantita da fondi ministeriali, dalla Regione Emilia-Romagna e dalla stessa università felsinea.

«Il sistema ibrido – spiega Claudio Rossi, responsabile del progetto – mostra vantaggi significativi nelle fasi operative della pesca (strascico, manovre, ore notturne) caratterizzate da carichi bassi, durante le quali, attualmente si ha un consumo elevato di carburante. La propulsione ibrida consente di operare, a seconda delle condizioni, con uno o due motori e la potenza richiesta per azionare l’elica sarà distribuita fra i due motogeneratori così da mantenere i gruppi diesel in un punto di funzionamento a consumo minimo». I modelli hanno dimostrato che il risparmio in termini di carburante durante le operazioni di pesca è di circa il 45% e sebbene il costo sia circa il doppio rispetto a un motore tradizionale (200mila euro), il risparmio di carburante consentirà l’ammortamento nel giro di due-tre anni.

Tecnologia e innovazione che saranno protagonisti assoluti anche alla 66esima Fiera internazionale della pesca in programma ad Ancona dal 26 al 28 maggio. Circa 200 gli espositori presenti fra i 10mila metri quadrati di stand espositivi per presentare agli operatori e al pubblico novità legate alla filiera ittica. Cinque i settori di riferimento (cantieristica per pescherecci in acciaio, attrezzature e apparecchiature tecniche, acquacoltura e maricoltura, prodotti ittici e servizi) che, nelle Marche, vedono protagonisti importanti distretti fra i quali cantieristica, elettronica, catena del freddo e della conservazione.

MA.GI.

www.fieradellapesca.it

L’evento dorico dal 26 al 28 maggio

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