Rassegna stampa

Così nasce la nuova «città della Fiera»

ingressi per la Fiera, quello tradizionale, un altro a metà di viale del Lavoro che si aprirà con una loggia dalla quale si diparte una galleria est-ovest che attraverserà il quartiere espositivo fino a via Roveggia; un terzo ingresso all’incrocio tra via Roveggia e viale dell’Industria con una magnifica cupola in vetro e acciaio da 15 mila metri quadrati che si richiama in prospettiva diagonale con la cupola delle celle frigorifere degli ex Magazzini Generali. Parcheggi e un albergo. Questo in sintesi il progetto di riqualificazione predisposto dalla società tedesca Gmp (specializzata nella progettazione di quartieri fieristici) che, per fasi e nel corso degli anni, porterà a creare una cittadella fieristica in grado di concorrere per standard qualitativi e servizi con la concorrenza italiana ed europea. Per un investimento totale di 152 milioni di euro. L’assemblea dei soci, riunitasi ieri, ha detto sì alla fase operativa del piano industriale e da oggi si apre la nuova stagione di investimenti e riqualificazione dell’intero quartiere fieristico di Verona, una trasformazione radicale per renderlo organico, razionale, servito da parcheggi, e soprattutto modulare per dare la possibilità di organizzare contemporaneamente due o tre rassegne fieristiche. Si tratta di creare nuove infrastrutture che daranno ordine oltre a creare nuovi spazi espositivi, con una evoluzione prevista in tre fasi e che alla fine porterà ad avere 185.700 metri quadrati di superficie coperta rispetto ai 100 mila attuali; parcheggi esterni e sotterranei, il raddoppio del silos multipiano, un polo merci, nuovi ingressi per gli espositori, un albergo nell’area dell’ex Macello di proprietà della Fiera (un altro albergo è previsto dal Prusst nella riqualificazione dell’ex Mercato ortofrutticolo). Per realizzare tutto questo si dovrà procedere per fasi ad acquisire tutte le aree del quadrilatero compreso tra viale del Lavoro, viale dell’Industria, via Roveggia e via Scopoli, ma intanto i soci e il presidente Castelletti ieri hanno messo le basi operative per partire con la prima fase. Che Luigi Castelletti vuole completare entro due anni: «Per il Vinitaly del 2006 dev’essere tutto pronto». Anche perché la concorrenza di Rimini, Milano con il nuovo polo (che entrerà appunto in funzione tra un paio d’anni), Bologna, Monaco, Francoforte, Hannover e altre ancora si farà sempre più sentire. Se complessivamente si prospettano investimenti per 152 milioni di euro per arrivare alla completa riqualificazione del quartiere fieristico, la prima fase di interventi che può essere completata in un paio d’anni prevede una spesa di 42 milioni di euro, alla quale la Fiera può far fronte con risorse proprie, con l’accordo però che i costi infrastrutturali e quelli necessari per acquistare nuove rassegne fieristiche saranno di competenza dei soci, disponibili a sostenere gli sforzi dell’ente (solo nel 2004, gli investimenti previsti assommano a 16 milioni di euro). Il punto relativo al reperimento delle risorse è stato quello che più ha tenuto impegnati gli azionisti ieri mattina, anche perché il soggetto giuridico della società non è ancora chiaro e preciso. Soltanto quando sarà ufficializzata la trasformazione in società per azioni, si potrà infatti lanciare un aumento di capitale o far entrare capitali freschi di privati. Nel frattempo, la Fiera deve provvedere con il proprio cash flow alla luce anche dell’ottimo risultato della semestrale di cassa presentata ieri (vedi box). Per questo ieri da parte delle banche e degli altri soci è arrivata una sollecitazione al Comune affinché decida di approvare l’iter di trasformazione: la pratica è stata trasmessa dalla Fiera al Comune, socio di maggioranza, nel dicembre scorso; adesso è ora di rompere gli indugi e portare il tutto in Consiglio comunale per l’okay che darà il via alla trasformazione in società per azioni entro l’anno: in questo senso l’accelerata ieri è stata molto decisa. Ci sarà poi tutto il tempo, quindi, di intervenire finanziariamente sui lavori della prima fase di quelle successive.

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