
CortinaAttorno a Longarone …
Cortina Attorno a Longarone Fiere bisogna costruire un progetto economico per l’intera provincia di Belluno. Su questa asserzione di Giovanni De Lorenzi, presidente del polo fieristico provinciale, si è aperto ieri a Cortina l’ampio confronto su temi di carattere economico, politico e sociale. Nel Veneto ogni Fiera rappresenta il proprio territorio di appartenenza – ha continuato De Lorenzi – e quella di Longarone interpreta le tradizioni proprie del Bellunese. Nasce dal gelato, mezzo secolo fa, con la Mig, per aggiungere in seguito le esposizioni che danno conto dell’abilità manuale e artigianale, nel settore dell’arredamento e del vivere in montagna, dell’ambiente, più che dell’agricoltura, per arrivare al turismo ed alle potenzialità economiche, con Expodolomiti, sino alle risposte di questi ultimi anni a nuove sollecitazioni. La Fiera è un’opportunità per tutti, ha sostenuto il sindaco di Longarone Pierluigi De Cesero, che ha pure fatto riferimento al cardine storico e culturale del gelato artigianale, un’attività da sostenere, perché vive un momento di stasi: «Sposo in pieno l’idea espressa dal presidente della provincia Sergio Reolon di istituire un distretto produttivo del gelato, con la Mig a fare da volano di attività e di confronti». De Cesero ha poi fatto riferimento a Optimac, la fiera dell’occhialeria che non è mai decollata e che alla fine è stata soppressa: «Si sarebbe potuta e dovuta sostenere, magari creando una scuola di design italiano, che manca nel nostro paese». In quanto a Reolon, ha tracciato un’ampia disamina della realtà economica bellunese, con la Fiera di Longarone come fulcro attorno al quale ruotano i diversi settori. «Longarone Fiere si legittima con la capacità di essere strumento di promozione e di rafforzamento delle iniziative economiche della provincia, delle produzioni tipiche del nostro territorio, dal gelato all’agricoltura, all’arredo, a tutte le altre. Longarone Fiere ha tratto vitalità da queste presenze ed è stato stimolo di innovazione. La sfida per il futuro è il turismo: noi non siamo una provincia turistica, dobbiamo diventarlo. Oggi ci sono Cortina, Alleghe, Falcade, Sappada, e poi è meglio che mi fermi. In quanto all’ipotesi di un polo fieristico veneto, credo che in un contesto di quel tipo Longarone Fiere non avrebbe posto. Se i criteri sono i soliti, di controllo dei costi e di efficienza, la periferia deve essere tagliata. Lo hanno fatto con l’Enel, con le Poste, lo stanno facendo con gli ospedali: in una visione centralista, il territorio viene usato, gli si prelevano le risorse, perde chi non ha i numeri». Una visione rigettata dall’economista Renato Brunetta, europarlamentare e consulente economico del presidente del Consiglio: «Non sono pensabili micro o mini fiere localistiche: bisogna mettere in rete il sistema delle fiere, senza perdere la sensibilità locale». Marco Dibona