
Congressi e fiere la ricetta del futuro
La provincia di Catania, a cominciare dal suo capoluogo, vuole imboccare la strada del rilancio turistico, ma finora poco si è fatto per raggiungere questo traguardo. Il 2004, tuttavia, potrebbe essere l’anno buono per trasformare le belle intenzioni in progetti concreti per riposizionare e promuovere la città etnea.
La provincia certamente non difetta di attrattive culturali e paesaggistiche (il Barocco, l’Etna, i castelli, le oasi e le riserve), ma è stata soprattutto la posizione geografica, il clima mite, l’esistenza di un’antica e prestigiosa Università e le numerose strutture ricettive (278 tra esercizi alberghieri ed extra-alberghieri con quasi 21mila posti letto) ad avere intercettato negli ultimi dieci anni quote crescenti del turismo congressuale e d’affari, finendo col farne uno dei luoghi ideali (anche per la vicinanza ad altri centri di più solida fama turistica internazionale come Taormina e Siracusa) per sviluppare l’incentive, la formula del lavoro-vacanza.
«Catania – spiega Salvatore Vitale, presidente dell’Associazione provinciale degli albergatori catanesi (Apac) – non è un centro turistico come Rimini, Riccione, Roma o Amalfi, ma può aspirare a fare turismo come queste città, sfruttando le peculiarità geografico-climatiche e storico-culturali, diventando un grande centro culturale e fieristico dove si viene per lavorare, ma anche per divertirsi, offrendo un pacchetto di soggiorno con servizi chiavi in mano».
Per far questo, aggiunge Vitale, occorre una strategia politica e commerciale ad hoc, frutto di un lavoro di squadra tra operatori, enti locali e Azienda per l’incremento turistico. L’obiettivo è la creazione di un’agenzia specifica.
In fondo, le premesse per programmare lo sviluppo ci sono: il 2003 si è chiuso con 1,69 milioni di presenze contro 1,58 milioni del 2002 (+6,77%); le presenze di stranieri sono aumentate del 19,46%, con un flusso maggiore tra aprile e settembre 2003. Bene pure il turismo “domestico”, lievitato da 1,1 miloni a 1,12 milioni di presenze (+1,30 per cento).
L’anno in corso, non a caso, è iniziato nella maniera migliore. Nei primi tre mesi del 2004, infatti, si è registrato un incremento, rispetto allo stesso periodo del 2003, del 3% degli arrivi e del 5% delle presenze: c’è da sperare in un ulteriore consolidamento del trend positivo nel corso dell’anno.
«É indubbio – spiega il commissario dell’Azienda provinciale per l’incremento turistico di Catania, Raffaele Lombardo – che all’estero, dove l’Apt è stata presente con iniziative promozionali o partecipazioni a Borse del turismo, registriamo oggi un recupero di presenze, che aiuta a contenere la forte contrazione degli arrivi tedeschi».
Gli americani e, a sorpresa, i francesi, svettano ai primi posti della classifica delle presenze, sia nel 2003 che nei primi mesi del 2004. «Per aumentare la permanenza media – aggiunge Lombardo – occorre migliorare l’offerta turistica, attivando una più attenta politica dei prezzi, senza danneggiare per questo la qualità dei servizi offerti, ma anche creare e promuovere per tempo grandi eventi, che attirino nella nostra provincia molti più turisti».
Le previsioni, soprattutto in vista della stagione estiva, indicano un ulteriore consolidamento del trend registrato tra il 2003 e l’inizio d’anno, ma sulla ripresa gli operatori non si azzardano a scommettere.
«I segnali – chiude Vitale – sono deboli. Credo sia giunta l’ora di pensare a elaborare assieme, tra pubblico e privato, una strategia e una progettualità in grado di calamitare flussi turistici soprattutto del segmento business, piuttosto che affidarsi, come si è fatto finora, a iniziative estemporanee».