
Comune e Provincia “Chiarezza sulla Fiera”
Gli enti fondatori chiederanno chiarimenti all´amministrazione della Fiera sulle strategie e sui rapporti con i lavoratori. In una lettera aperta la Rsu e i sindacati avevano infatti denunciato le «esternalizzazioni selvagge» di parte del core business della Fiera, dopo l´affidamento del settore commerciale a una società romagnola di esposizioni specializzate e non. «Convocheremo i sindacati – dichiara il presidente della Provincia Vincenzo Divella – per capire quale sia il loro punto di vista su quello che sta accadendo. In più, chiederò un incontro ufficiale al presidente Lobuono per affrontare le problematiche strategiche. Perché se esiste una strategia per affidare all´esterno lavori professionali questa va analizzata, per evitare che si ricorra a terzi senza tener presente quello che c´è già all´interno». Divella non dimentica che in ballo, in questi giorni c´è anche il rinnovo del consiglio di amministrazione: «Alla Provincia, ente fondatore insieme a Comune e Camera di Commercio, spettano tre componenti, lo faremo al più presto». Anche il sindaco Emiliano raccoglie l´allarme del sindacato interno e annuncia di aver già preso provvedimenti. «Ho già dato disposizione – spiega – al mio gabinetto di invitare in Comune gli autori della lettera perché siano spiegate meglio le loro ragioni. E convocherò anche l´avvocato Paolo Nitti, vicepresidente della Fiera che è stato nominato dal Comune perché siano chiarite tutte le questioni sul tavolo. Nonostante gli allarmi però finora non ho motivo di dubitare sulla gestione del presidente Luigi Lobuono». L´allarme era anche di trasferire know how e commissioni del 15% sul fatturato a società che domani potrebbero passare il portafoglio clienti alla concorrenza al termine del mandato. Nonostante il fair play però la tensione in Fiera rimane alta, con scambi di accuse reciproche tra dirigenza e lavoratori. Gaetano Morgese, segretario provinciale della Cgil Filcams conferma che lo stato della trattativa sulle esternalizzazioni e sul part time è a un punto fermo. «La trattativa in Assindustria con il segretario generale Gianni Tursi è andata male. Non ci sono stati forniti i dati precisi sull´utilizzazione del personale nei settori, come la vigilanza e glia allestimenti, che si vogliono trasferire all´esterno. Ci hanno riferito che ci saranno forniti solo quando si deciderà di terziarizzare i servizi a loro dire non essenziali per la fiera. Si tratta di un atteggiamento irresponsabile che lascia leciti tutti i timori che ci sono». Sul tavolo delle trattative c´è infatti anche il futuro dei 30 giovani assunti part time impiegati nella vigilanza e nella gestione del patrimonio edilizio. La possibilità che oltre a Edil Levante Abitare e a Agrilevante sia affidata allo società di Ravenna di Sergio Ustignani anche l´organizzazione commerciale dell´Expolevante, la manifestazione fieristica sul tempo libero di primavera, lascia i sindacati molto preoccupati sul futuro di un ente in procinto di diventare società per azioni. «Non ci sono stati incrementi di espositori e di superfici fittate – accusano i lavoratori – anche nelle manifestazioni fornite chiavi in mano dall´esterno». Sullo sfondo, anche il declino della Campionaria dove a fronte di un proclamato aumento di visitatori però non si fa chiarezza sul numero effettivo di biglietti venduti, che sarebbero in calo tra il 2003 e il 2004. Inoltre, sempre secondo i sindacati, in una nota dello scorso 8 ottobre indirizzata a presidente, segretario e Cda della Fiera ci sarebbe «il rischio declino produttivo, da dove si continua a esportare lavorazioni a alto valore aggiunto, cedendo via via l´intero portafoglio di Agrilevante – che quest´anno non è cresciuta – e di Edillevante, ferma a livelli di mera sussistenza». L´intervento di Comune e Provincia però non toccherà la decisione sul successore di Lobuono alla presidenza: se fino all´arrivo della devolution la nomina spettava al ministero dell´Industria, oggi toccherà al presidente Fitto o al suo successore nominare il prossimo presidente, vista la vigilanza sul settore che spetta alla Regione. «Però – fanno notare i lavoratori – finora la presidenza ha potuto contare su un Cda piuttosto omogeneo, mentre con le prossime nomine presidente e manager dovranno confrontarsi con un´assemblea che si presume di colore diverso e non supina a interessi esterni all´azienda».