Rassegna stampa

Cercola candida il complesso a patrimonio difeso dall’Unesco

Il modello di business basato sul binomio “Impresa & Cultura” ideato per la Mostra d’Oltremare dal presidente Raffaele Cercola, potrà essere adottato ed esportato dall’Unesco a tutti i siti patrimoniali col bilancio in passivo. È questo l’asso nella manica della candidatura dell’Ente flegreo a Patrimonio mondiale dell’Umanità, oggetto del convegno “L’architettura moderna e il patrimonio mondiale – Il ruolo dell’Unesco e la Modern heritage list”, in programma oggi al Teatro Mediterraneo e domani nella Sala blu del complesso di Monte Sant’Angelo dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Secondo il numero uno di piazzale Tecchio, “il particolare impianto urbanistico della Mostra d’Oltremare, a 65 anni dalla sua realizzazione, non potrebbe essere competitivo con gli altri complessi del genere presenti in Italia e all’estero, se non vantasse, allo stato attuale, un piano di gestione economico ottimale che ne monetizza la spendibilità sul mercato”. Proprio la particola configurazione di Spa (detenuta da Palazzo San Giacomo, Palazzo Matteotti, Palazzo Santa Lucia e Camera di Commercio) che amministra un patrimonio pubblico, con 150mila euro di bilancio in utile nel 2005 e una precisa ripartizione dell’offerta – eventi, fiere, congressi e concorsi -, può rappresentare, secondo Cercola, un valore aggiunto strategico per l’Unesco, ben differente da quello del Centro storico cittadino (inserito nel 1995). “Considerato, infatti, che l’organizzazione specializzata dell’Onu è sempre più sensibile alla capacità di valorizzare e manutenere i siti inseriti nella lista – sottolinea Cercola -, un riconoscimento del genere qualificherebbe, a tutti gli effetti, l’impegno manageriale sostenuto, non senza difficoltà, in questi anni, oltre che per l’ente Mostra anche per l’intero quartiere flegreo”. La Mostra d’Oltremare, inoltre, è l’unica spa ‘in house’ iscritta, dallo scorso maggio, all’Unione industriali di Napoli, dopo un accordo siglato con il presidente Gianni Lettieri per dare vita al Polo fieristico dell’Area Med. E da poco meno di quarantotto ore vanta la definitiva approvazione del Piano urbanistico attuativo (Pua), che ne dispone, su circa 63 ettari di superficie disponibile, la realizzazione di un albergo dotato di sala congressi di 2.500 posti, di un albergo nell’attuale palazzetto degli uffici, due auditorium, e un centro congressuale con sala interrata da 2.500 posti. Ma l’inserimento della Mostra d’Oltremare nella lista dell’Unesco equivarrebbe ad un ulteriore piccolo record ‘made in Napoli’, trattandosi del primo sito italiano di architettura del ventesimo secolo accolto durante l’intera attività dell’organizzazione (fondata nel 1945). “I numeri sono dalla nostra parte, insomma – conclude Raffaele Cercola – ma non possiamo limitarci a registrare la presenza media di 150 espositori per ognuna delle circa trenta fiera annuali organizzate, o la disponibilità di trenta sale congressuali per 60 mila posti a sedere, poiché tale assegnazione ci responsabilizza nel fare da traino allo sviluppo dell’area Occidentale, a partire da Bagnoli”. Al convegno in agenda oggi e domani parteciperanno, tra gli altri, il presidente del Comitato scientifico dell’Unesco Francesco Bandarin, il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino e il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino. Al termine dei lavori, sarà presentato quindi il libro “La Mostra d’Oltremare – un patrimonio storico-architettonico” a cura di Francesco Lucarelli.

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