Rassegna stampa

Cauto ottimismo da Lineapelle – Espositori in crescita del 4%

I l sipario su Lineapelle, la più importante fiera europea del settore che si terrà a Bologna da oggi a giovedì, si alza all’insegna di un moderato ottimismo: nel 2009 il prodotto finito aveva perso il 16 e il 17% rispettivamente nel fatturato e nelle esportazioni, mentre per il settore conciario le percentuali erano del 16 e 19%. I dati di Lineapelle fanno ben sperare, con un incremento di superfici vendute (+2%) e di espositori (oltre mille, +4%) rispetto a marzo. «Sono segnali che confermano la leadership della produzione italiana e indicano fiducia – dice Salvatore Mercogliano, direttore dell’Unione nazionale industria conciaria e ad di Lineapelle –. Puntiamo a recuperare in buona parte quanto perso l’anno scorso. Le prospettive migliori sono per il settore della concia e per le produzioni di alta fascia. Ma restano elementi di incertezza legati all’andamento economico generale, senza contare che la redditività delle imprese è ancora troppo bassa».
Il futuro si gioca anche su una serie di questioni, al centro di un convegno, tenutosi ieri a Bologna, organizzato da Lineapelle e Cotance, la confederazione europea dei conciatori: dalla questione della sostenibilità ai marchi di qualità, passando per un nodo che influisce direttamente sulle dinamiche dei prezzi delle pelli, la “guerra” per l’approvvigionamento delle materie grezze: «Il 50% delle materie prime utilizzate dalle imprese della concia – spiega Mercogliano – sono prodotte in paesi dell’Estremo Oriente e del Sudamerica che pongono restrizioni sulle esportazioni. Su questo punto riteniamo urgente un intervento, anche temporaneo, dell’Unione europea».
Secondo i dati dell’Unic, a Lineapelle partecipano operatori provenienti da 92 paesi. Tra espositori e visitatori, vi confluiscono oltre 50mila imprese, che occupano un milione di persone e sviluppano un fatturato di 73 miliardi, il 40% del giro d’affari mondiale. Un boccone che fa gola a Milano. «Il contratto con Bologna scadrà l’anno prossimo – dice Mercogliano – sono ottimista per un rinnovo, ma occorrerà che la fiera ci dia delle risposte chiare: da un lato, chiediamo una maggiore attenzione a sviluppare in città eventi collaterali di qualità; e, dall’altro, dopo tre anni, non è più accettabile la sovrapposizione tra Lineapelle e il salone sulle calzature di Mosca, che vede tra gli organizzatori Bologna: una concomitanza nel calendario che porta via visitatori».
Intanto, la vigilia della manifestazione è stata segnata dalla lunga vertenza presso la fiera di Bologna sullo sciopero indetto dai lavoratori del quartiere espositivo per l’inaugurazione di oggi. Una vicenda che aveva spinto il direttore dell’Unic a intervenire con una missiva ai sindacati: «Se ci sarà lo sciopero, il prossimo incontro del 19 ottobre nella trattativa di rinnovo del contratto nazionale concia, fissato proprio per valutare dopo Lineapelle la situazione di mercato, e perciò la possibilità di avviare una positiva conclusione del negoziato, perde qualsiasi significato». Allarme rientrato in serata, con i sindacati confederali che hanno revocato lo sciopero. L’intesa – ha reso noto BolognaFiere – «ha condiviso obiettivi e criteri con i quali sviluppare ulteriormente il confronto sul piano industriale e per definire un nuovo assetto contrattuale imperniato sulla adozione del contratto nazionale del terziario e di un contratto integrativo aziendale».
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