Rassegna stampa

Carraramarmotec fa il pienone: «Ecco perché siamo decollati»

di Guido Baccicalupi CARRARA – Quattro fiere nel 2000, diciotto nel 2006: è orgoglioso il direttore generale di Carrarafiere Paris Mazzanti [\FIRMA] (nella foto) per la crescita esponenziale del polo carrarese che si è arricchito di un altro padiglione, pronto per Marmotec 2006. Cosa significa per la Fiera questo ampliamento? «Un fatto straordinariamente importante – risponde Mazzanti – perché con questo ampliamento di 12 mila metri quadrati possiamo dare una risposta a un certo numero di fiere che ad oggi non potevano essere inserite e dà la possibilità di organizzare in contemporanea più eventi che fino a oggi non era possibile. E’ una struttura che darà un colpo d’ala per Carraramarmotec perché all’interno di questo nuovo padiglione ci saranno tutte le aziende del settore del marmo che hanno risposto in maniera importante; la fiera del prossimo fine maggio vedrà questo padiglione interamente occupato. Questo ha permesso di realizzare una serie di parcheggi che in via definitiva daranno soluzione al problema. Su 32 mila mq quadrati di superficie coperta offriamo a livello nazionale una struttura modernissima, libera da impedimento, non ci sono pilastri e questo consentirà di utilizzarla anche per eventi spettacolari e per convegni contenenti 5000 congressisti. Ora quando si entra nel centro servizi si è dentro il cuore della fiera». Quali previsioni per Carraramarmotec 2006? «Abbiamo gli spazi tutti occupati, nei 20.000 mq di superfice coperta registriamo tutte le conferme dello scorso anno. Inoltre sono tornate aziende importanti del nostro comprensorio. Una fiera che ha ripreso a camminare velocemente e a riposizionarsi sul mercato interno e internazionale con prospettive lusinghiere. Sono previsti molti più visitatori perché le attività promozionali che abbiamo fatto all’estero in questi ultimi dieci mesi sicuramente daranno risultati positivi. Abbiamo conferme di delegazioni da tutto l’Est Europa, dai Paesi mediterraneo, del Golfo. Insomma ci sono tutte le premesse per una fiera molto importante e qualificata». Allora non è vero, come sostiene qualcuno, che la fiera di Carrara sia diventata una dependance della Fiera di Verona? «Assoolutamente, la nostra fiera si sta caratterizzando sempre di più come fiera unica rispetto alla quale ci sono visitatori che provengono da aree che a Verona non vanno e mi riferisco ai paesi dell’Africa mediterranea, ai Paesi del Golfo; è una fiera che ha sue caratteristiche, è più piccola di Verona ma questo non significa che qualitativamente sia una fiera che non possa competere a livello nazionale e internazionale con tutte le fiere dche esistono». C’è chi ritiene che la Fiera sia un po’ una cattedrale nel deserto, questa smania di espansione che non troverebbe riscontro nell’operatività della fiera… «Ma, guardate che a livello internazionale nel settore delle fiere vi è un movimento di importanza straordinaria, complessi fieristici che si stanno tutti espandendo perché il mercato impone di avere la disponibilità di spazi al coperto. Se noi fossimo rimasti a 20 mila metri quadrati coperti, la fiera sarebbe finita. Con questa espansione a 32 mila mq si hanno delle grosse opportunità che già oggi appaiono concrete; e faccio un esempio: Carraramarmotec non avrebbe potuto ospitare quello che sta ospitando e alcune fiere come il Miac (tredicesima mostra internazionale dell’industria cartaria) non si sarebbero potute fare tenere perché non ci sarebbero stati spazi disponibili. Ora invece la domenica finisce una fiera e il mercoledì ne inizia un’altra. Il prossimo anno faremo Tirreno Ct e Balnearia in contemporanea per fiera unica a livello nazionale. Tour.it che è la fiera del camper tende ad espandersi, e senza questo ampliamento avremo avuto grosse difficoltà. Ripeto, se non fosse stato fatto questo intervento, la fiera di Carrara avrebbe subito non la concorrenza ma sarebbe stata stritolata dal sistema fieristico nazionale».

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