
Camera commercio Risaliti è il favorito per Firenze Fiere
La giunta della Camera di commercio si riunirà stamani a mezzogiorno: la seduta si annuncia lunga e faticosa. All’ordine del giorno ci sono le 17 nomine cui l’ente camerale ha diritto nei consigli di amministrazione delle varie società partecipate. Ma ce n’è soprattutto una destinata a far discutere: la scelta del rappresentante in Firenze Fiere, la spa che gestisce il polo espositivo fiorentino e progetti infrastrutturali di area metropolitana. Soprattutto, la società da cui dipende molto del futuro dell’ex Banci. E’ quindi una nomina di peso, per la quale però ci sono due contendenti. Gli industriali propongono il loro ex presidente Mario Maselli (nella foto a destra). Ma su questo nome rischiano di finire clamorosamente in minoranza. Sull’altro fronte c’è la candidatura di Armando Risaliti (nella foto a sinistra), componente della giunta camerale in rappresentanza di Confartigianato. Uomo della Margherita e vice presidente di Publiacqua. Ma la politica in questo caso non conta più di tanto. Risaliti è appoggiato dallo stesso presidente della Camera di Commercio Luca Rinfreschi, dunque da tutto il mondo dell’artigianato. Ma potrebbe trovare anche i voti della Confesercenti con Alesandro Giacomelli e degli agricoltori con Maurizio Fantini. Considerato che lo stesso Risaliti può votare se stesso, si tratta di quattro voti a due (gli industriali in giunta esprimono il vice presidente Orazio Carlesi e il funzionario dell’Unione Marco Scarpellini). Il settimo componente della giunta è Pietro Vestri in rappresentanza dell’Unione commercianti: i bene informati scommettono su una sua astensione, in ogni caso il suo voto, viste le altre posizioni, non sarebbe decisivo. Nessuno in Camera di commercio ha riserve sul profilo di Maselli, che anzi gode di stima generale, per competenza e carisma. Il punto sarebbe un altro: agli industriali si contesta un impegno non ritenuto soddisfacente nella vita dell’ente camerale, che dalle altre categorie economiche viene sempre più considerata quella «cabina di regia» nella quale concentrare energie, idee e progetti per sostenere l’economia pratese in un momento così difficile. Così c’è ad esempio chi non ha apprezzato la scelta di via Valentini di sostituire nella giunta camerale il dimissionario Fabrizio Fabbrini con un funzionario dell’Unione (appunto Scarpellini) e non con un industriale di peso, come ad esempio avrebbe potuto essere lo stesso Maselli (indicato solo per il consiglio dell’ente, al posto di Silvano Gori, diventato assessore a Palazzo Vecchio). Di questi aspetti la giunta della Camera di commercio sta discutendo da settimane, ma ormai è arrivato il tempo di scegliere e la tensione è palpabile. «Le poltrone non devono avere etichetta di questo o quel settore», ha detto martedì Rinfreschi. «Perché allora qualche associazione si impunta su competenze che le sono meno congeniali?», ha subito rilanciato il direttore dell’Unione Aldo Gioli, riferendosi al curriculum di Risaliti, che con il tessile e con la moda non ha molto a che fare. In democrazia vince la maggioranza e su Risaliti, espressione forse soprattutto di un modo di intendere il ruolo della Camera di commercio, i numeri sembrano convergere. Il 1° febbraio si riunirà il consiglio di amministrazione di Firenze Fiere e Prato ci vuole essere. Ecco perché quella di oggi dovrebbe essere la seduta decisiva per una nomina tanto sofferta e, forse, significativa di equilibri che stanno cambiando.