
Bpm, la procura indaga per insider
L’ipotesi è quella di insider trading, ma nei prossimi giorni il reato potrebbe essere modificato in aggiotaggio. La procura di Milano indaga sulla fuga di notizie relativa all’ispezione della Banca d’Italia in Bpm, di cui alcuni stralci sono stati pubblicati sui giornali. Il fascicolo contro ignoti, affidato al sostituto procuratore Roberto Pellicano, nasce da un esposto presentato alla Guardia di Finanza dal direttore generale di Bpm, Enzo Chiesa, allarmato dalla diffusione del documento riservato e dagli effetti sull’andamento del titolo in borsa.
Il 7 giugno il quotidiano la Repubblica pubblica i contenuti dei rilievi mossi da Bankitalia all’istituto milanese. In quelle stesse ore il titolo perde il 4,29% con volumi che balzano del 229% rispetto al giorno prima. Chiesa, allora, presenta l’esposto allegando la sua copia del rapporto della Banca d’Italia. Vuole sapere chi ha diffuso i contenuti di un documento che doveva rimanere riservato. Nel frattempo la procura ha chiesto alla Banca d’Italia una copia del rapporto ispettivo completo, che potrebbe contenere informazioni aggiuntive rispetto a quello allegato da Chiesa alla denuncia.
Ma sul tavolo di Pellicano c’è un altro fascicolo che si intreccia con il primo. È un modello 45 (Atti non costituenti notizie di reato) e al suo interno verrà riposta la delibera numero 17776 della Consob. È quella che sanziona il direttore generale Chiesa, il suo predecessore Fiorenzo Dalu e il responsabile della compliance di Bpm, Ivano Venturini, al pagamento di una somma pecuniaria per la violazione delle norme che impongono agli intermediari «di comportarsi con diligenza, correttezza e trasparenza nell’interesse dei clienti». Chiesa e Dalu dovranno versare 175mila euro ciascuno, Venturini 27.600 euro.
Gli ispettori della Consob hanno individuato gravi irregolarità nel collocamento del prestito convertendo Bpm 2009-2013 e nelle attività di distribuzione di un altro prestito obbligazionario strutturato. I bond, sostiene la Consob, sono stati venduti a clienti i cui profili di rischio non si adattano a «titoli complessi ed illiquidi»; gli investimenti sarebbero stati promossi o consigliati dal personale della Bpm e non richiesti attivamente dalla clientela; il titolo è stato di fatto considerato liquido mentre non è «quotato su un mercato regolamentato o su un Mtf, né accompagnato da altri accorgimenti diretti a garantirne il pronto smobilizzo».
La procura ha richiesto alla Consob il documento per poter verificare se davvero i profili dei clienti siano stati alterati senza il loro assenso e se i sottoscrittori siano stati danneggiati dal comportamento della banca. Se così fosse gli atti verrebbero trasferiti in un altro fascicolo e la procura aprirebbe un’inchiesta con ipotesi di reato che potrebbero spaziare dalla gestione infedele alla truffa.
Vivono, intanto, giorni di indecisione i dipendenti della Bpm. Sabato saranno chiamati a votare, oltre che sull’aumento di capitale fino a un massimo di 1,2 miliardi e sulle modifiche al prestito convertendo, anche sull’incremento del numero delle deleghe da tre a cinque. I sindacati (Fabi, Fiba, Fisac e Uilca) in una nota congiunta invitano a votare contro. Ma quanti saranno disposti a dire no a una proposta caldeggiata da Banca d’Italia?
Il direttore generale dell’istituto, Enzo Chiesa, per altro ieri ha escluso che una bocciatura della proposta possa portare alle dimissioni del consiglio di amministrazione: «No, assolutamente no, non ne vedrei un motivo, lo escludo». In vista di sabato, però, è già partita la conta: dei 50mila soci della banca 3.500 potrebbero partecipare all’assemblea che si terrà alla Fiera di Milano e in cui debutterà la novità di tre deleghe a testa. Il totale dei voti potrebbe raggiungere quota 6mila, di cui 2mila circa saranno dei dipendenti (su un totale di 6mila dipendenti-azionisti). Perché la delibera passi è necessario il voto favorevole dei due terzi dei presenti. A favore si sono già schierati gli azionisti-pensionati e il consigliere indipendente Piero Lonardi. Coloro che esprimeranno voto contrario saranno iscritti in una lista allegata al verbale di assemblea. I dipendenti indecisi potrebbero sempre decidere di votare in sede di assembela ordinaria e uscire nella fase della straordinaria abbassando il quorum. L’esito, su cui vigilerà Pier Gaetano Marchetti, si conoscerà solo sabato.
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I NUMERI
1,2 miliardi
L’aumento di capitale
L’assemblea di Banca Popolare di Milano è chiamata sabato prossimo a dare il via libera all’aumento di capitale da 1,2 miliardi di euro.
50mila
I soci
La Bpm conta su 50mila soci.
3.500
I soci in assemblea
All’assise di sabato che si terrà alla Fiera di Milano potrebbero partecipare 3.500 soci.
3
Le deleghe
In assemblea debutterà la nuova modalità sulle deleghe: sarà possibile esercitarne tre a testa.
6mila
I dipendenti-azionisti
La componente è fondamentale per definire gli equilibri della banca.
-37,44%
La variazione da inizio anno
Il titolo Bpm ha subito un forte ribasso negli ultimi mesi: da inizio le azioni hanno registrato una flessione del 37,44 per cento.
1,639
Il valore
Le azioni hanno chiuso ieri con un valore di 1,639 euro, in progresso dello 0,68% rispetto a lunedì.