
Borse made in Italy, segnali di ripresa
Marika Gervasio
MILANO
La qualità vince negli accessori. Un comparto – tra borse e calzature – che dopo anni di stagnazione sta dando segnali di ripresa, trainato soprattutto dalle esportazioni. A testimoniarlo, alcune delle aziende che partecipano al Mipel, la fiera di settore che si è aperta ieri alla fiera di Milano-Rho Pero, e il ministro per il Commercio internazionale Emma Bonino: «La pelletteria e le calzature – ha detto ieri all’inaugurazione della fiera – hanno saputo riprendersi dalla crisi puntando sulla qualità e sull’innovazione che hanno conquistato l’estero. Per questo bisogna continuare a puntare sulle esportazioni e sull’internazionalizzazione, diversificando le vendite sui vari mercati, dalla Russia agli Stati Uniti fino al Medio Oriente e al Far East».
Cosa che stanno facendo molte aziende di pelletteria che si dichiarano ottimiste anche per il 2008. Russia e Golfo Persico sono i mercati sui quali sta puntando Braccialini (marchio di Mariella Burani fashion group) che esporta il 60% della produzione anche in Europa del Sud e Far east (Taiwan e Corea del sud). «Abbiamo grandi attese per quest’anno – commenta Lorenzo Braccialini –. Prevediamo 15 nuove aperture di negozi, di cui 10 in Russia dove il nostro export è cresciuto del 50% rispetto alla stagione precedente. Apriremo anche a Dubai, in Qatar e Kuwait e ci rafforzeremo in Arabia Saudita. Quest’anno, poi, andrà a regime il marchio Gherardini, acquisito l’anno scorso, molto forte in Giappone, che dovrebbe portare i ricavi totali a oltre 70 milioni, rispetto ai 53 con cui abbiamo chiuso il 2007. Con la nuova linea ecosostenibile Amazonlife, poi, stiamo puntando a Stati Uniti ed Europa del Nord, Paesi tradizionalmente sensibili alle questioni ecologiche».
Gli Stati Uniti e l’Europa rappresentano i mercati principali dell’export di Leu Locati, una piccola azienda di Milano (3 milioni di fatturato) che compie 100 anni di attività e che vende all’estero l’80% della produzione, realizzata a mano anche per altri brand mondiali del lusso, come spiega il presidente Paolo Amato: «Da 60 anni esportiamo in Giappone, dove il marchio ha una grandissima notorietà. In Russia non siamo ancora presenti: il Mipel potrebbe essere l’occasione per stabilire i primi contatti. Siamo in crescita costante dal ’98 e per quest’anno prevediamo di consolidare i risultati del 2007».
Si è chiuso con un fatturato di circa 50 milioni il bilancio di Tosca Blu che prevede di crescere del 20% quest’anno e che esporta il 50% soprattutto in Russia e medio Oriente dove intende aprire nuove boutique (a San Pietroburgo, Mosca, Belgrado, Kuwait City, Beirut, dopo quelle appena aperte a Istanbul e Omsk). Mentre in Italia aprirà l’undicesimo monomarca a Roma e un nuovo showroom in via Montenapoleone a Milano.
marika.gervasio@ilsole24ore.com