Rassegna stampa

Borsa Mediterranea, accordo con la Bit di Milano

La decima edizione della Borsa Mediterranea del Turismo (Bmt), in programma dal 7 al 9 aprile a Napoli, apre le porte alla nuova stagione estiva con una nutrita presenza di operatori e rappresentanti del mondo del turismo. “Il crescente numero di espositori sottolinea la felice formula con cui questa Borsa è stata concepita”, ha detto ieri il presidente della Bmt, Angelo De Negri, alla presentazione dell’ iniziativa, nella sede dell’Enit, a Roma. La Borsa mediterranea sigla anche un’intesa con la Bit di Milano che si tradurrà nel “Workshop incoming”, il 13 e 14 ottobre a Napoli. *** “In tre giorni – dice il presidente della Bmt Angelo De Negri – coloro che presentano l’offerta hanno modo di concludere il proprio business e di ampliare i contatti. Il tutto con l’efficiente organizzazione gestita dalla Progecta e nella location della Mostra d’Oltremare, che dispone di spazi espositivi luminosi all’interno di un ampio parco”. La scorsa edizione ha visto la partecipazione di 540 espositori dell’area outgoing, più di cinquecento operatori dell’offerta ricettiva, 130 buyers stranieri, cento rappresentanti del turismo sociale, 14.500 professionisti del settore hanno visitato la mostra. Quest’anno è previsto il 7,8 per cento in più di presenze. Tra gli espositori registrati, il 20 per cento sono internazionali. I Paesi esteri che espongono sono 55 e quest’anno tra quelli che debuttano vi sono la Giordania, il Quebec, il Regno di Navarra (Spagna) e il Burundi. Tra le novità si annuncia la nascita di una joint venture tra la Bit di Milano e la Bmt di Napoli che, come primo risultato, vedrà la produzione del ‘Giornale del turismo’ e l’organizzazione del ‘Worshop incoming’ il 13 e il 14 ottobre a Napoli. Nutrita alla Bmt la partecipazione degli enti del turismo stranieri con in prima linea la Spagna, la Grecia, la Turchia e il Brasile. Bmt è anche la Borsa del turismo italiana che conta il maggior numero di compagnie di navigazione: 36 tra croceristiche, di traghetti e cabotaggio. Tra le novità di quest’anno, la collaborazione con l’Istituto del Commercio Estero che contribuisce alla selezione di 30 operatori provenienti da Europa, Russia e Cina. La Borsa – viene spiegato nel corso della presentazione di ieri con la partecipazione, tra gli altri, anche di Alberto Corti, direttore di Astoi, Carlo Bassi, amministratore delegato di Expo Cts di Milano, del commissario dell’Enit, Amedeo Ottaviani e del presidente della Mostra d’Oltremare, Raffaele Cercola – interessa vari settori del turismo organizzato, incentive e congressi, turismo sociale e quello della montagna. E’ mediterranea perché, svolgendosi a Napoli, è al centro del Mediterraneo e rappresenta al meglio questo importante bacino turistico con la partecipazione massiccia di operatori ed enti di quest’area: dalla Grecia alla Turchia, dalla Tunisia al Marocco, dall’Egitto alla Francia, alla Spagna. Nel 2000, ricorda De Negri, “anche la Libia è stata presente alla Bmt, partecipando per la prima volta ad una fiera del turismo in Italia e iniziando a diffondere da Napoli il suo ambizioso programma di sviluppo turistico verso i mercati internazionali”. “L’Italia – dice Ottaviani – deve concepire il turismo come un fenomeno che apre le frontiere nazionali nella direzione di aree sempre più ampie e il Mediterraneo costituisce uno straordinario polo turistico mondiale. L’Italia è al centro del grande asse euro-mediterraneo, che è l’asse fondamentale della nostra civiltà occidentale. Nostro grande obiettivo è fare di questa grande area euro mediterranea il polo più importante del mondo per densità e dinamica degli interscambi turistici”. E il presidente Cercola – che tra l’altro si sofferma a parlare del recente sviluppo croceristico ed aeroportuale di Napoli e secondo il quale “fare il sindaco di Napoli è il mestiere più difficile al mondo, al confronto è una sciocchezza essere primo cittadino a Roma e Milano” – ricorda che è stato chiesto di inserire il sito della Mostra d’Oltremare tra quelli dichiarati Patrimonio dell’Umanità del ventesimo secolo dall’Unesco.

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