Rassegna stampa

Borsa, il titolo guadagna il 40%

Era l’estate del 2001 quando il presidente della Fondazione Fiera Milano, Luigi Roth, annunciò: “Entro un anno porteremo in Borsa Fiera Milano Spa”. In mezzo a molto scetticismo gli analisti si chiedevano come sarebbe andata a finire. Era la prima Fiera che aveva deciso di quotarsi e in un mercato azionario depresso si pensava che il titolo sarebbe stato di scarso interesse. I fatti hanno poi dimostrato il contrario.
Il 12 dicembre 2002 Fiera Milano Spa è approdata sul segmento Star a 7,45 euro. Sono passati poco più di due anni e il titolo oggi quota intorno ai 10,5 euro: oltre il 40% in più rispetto al collocamento. La presentazione al mercato è stata preceduta da un passaggio fondamentale avvenuto nel 2000 quando Fiera Milano ha adottato un nuovo statuto ed è diventata una fondazione di diritto privato; sempre nello stesso anno Fondazione Fiera Milano ha creato la società operativa Fiera Milano Spa dando vita a un modello del tutto nuovo nel sistema fieristico italiano in cui si è creata una netta separazione di ruoli e competenze tra un’istituzione, ossia la fondazione, che è proprietaria delle strutture espositive senza però esercitare attività operativa e una Spa che svolge in autonomia tutte le funzioni imprenditoriali in un quartiere espositivo gestito in affitto.
Gli analisti, pur facendo previsioni diverse, esprimono all’unanimità un giudizio positivo sul titolo e sulle prospettive della società. Nell’ultimo report UniCredit Banca Mobiliare assegna a Fiera Milano “accumulate”, Banca Akros “hold”. La previsione più ottimista è quella di Euromobiliare Sim: “buy”. Le potenzialità di crescita della società non mancano, soprattutto adesso che sta per essere aperto il nuovo polo fieristico di Rho-Pero. E comunque dal collocamento a oggi c’è stata una vera e propria lievitazione dei dati di bilancio: se nel 2002 la Spa possedeva due sole società e fatturava 142 milioni di euro, oggi ne controlla 16 e ha praticamente raddoppiato il fatturato. L’esercizio 2003-2004 si è chiuso con 292 milioni di euro di ricavi consolidati, 57 milioni di margine operativo lordo e 12 milioni di utile netto. E gli analisti si aspettano anche per il prossimo esercizio un ulteriore forte progresso.
Guardando alla strada fatta sembra che il “business model” funzioni molto bene e pure gli analisti lo confermano. Secondo UniCredit Banca Immobiliare “la società è solida e la visibilità del business rimarrà alta nei prossimi due anni. Il management continua a focalizzarsi sul l’acquisizione di nuove fiere per accrescere i margini – l’obiettivo è di coprire il 50% dello spazio venduto annualmente – e per concentrarsi nel riempimento dei nuovi spazi disponibili quando il sito di Rho-Pero aprirà. Inoltre servizi addizionali per gli espositori e per i visitatori saranno un altro driver strategico per il futuro”.
Per Euromobiliare Sim “il business model della Fiera di Milano è stato capace di archiviare risultati soddisfacenti anche in un meno che favorevole momento dello sviluppo economico, grazie a un mix di esposizioni molto diversificate”.
Nella trasformazione societaria di Fiera di Milano c’è infine una terza tappa, ossia la creazione di un gruppo di società controllate specializzate nei vari segmenti del business fieristico congressuale, al punto che oggi si può dire che da fiera tradizionale, cioè affitta-spazi, la società si è trasformata in un gruppo integrato di servizi specialistici per il mondo espositivo e congressuale. A Milano si svolgono circa 70 manifestazioni all’anno, rivolte soprattutto a operatori professionali, con 30mila espositori e una domanda complessiva di spazi per 1,7 milioni di metri quadrati netti; quasi la metà è ormai occupata da mostre che fanno capo al gruppo Fiera Milano. Le controllate operano in due settori ben distinti e cioè la gestione spazi e servizi e l’organizzazione di manifestazioni e congressi. Nel 2003 Fiera Milano Spa ha concentrato i suoi sforzi sulla prima area; grazie al nuovo polo l’obiettivo più volte dichiarato è di arrivare a vendere almeno due milioni di metri quadrati all’anno e di questi gestirne direttamente almeno il 50%. Nel 2004 l’attenzione si è spostata sulla seconda area.
In questo quadro si collocano per esempio l’acquisizione del controllo di Intel e Sicurezza tramite Fiera Milano tech, l’operazione con cui Fiera Milano ha rilevato dall’Unione del commercio la maggioranza di Expocts, l’acquisizione di Tl.ti expo, l’acquisto delle mostre che facevano capo ad Assoexpo tramite Delitrade. L’ultima operazione in ordine di tempo è stata la fusione per incorporazione della controllata al 100% Fiera Milano Exhibitions che, a sua volta, detiene il 53% del capitale della società di organizzazione mostre Fiera Milano International.

Newsletter