Rassegna stampa

Boom di fiere italiane ma solo nel numero «Nessuno sviluppo»

da Finanza&Mercati del 04-12-2007 Cresce il numero delle fiere in Italia, dalle 143 del 2000 alle 166 del 2005 passando per le 174 del 2004, e di città con poli fieristici passate in cinque anni da 32 a 40. Ma questa crescita non corrisponde ad un aumento di presenze. Colpa di una parcellizzazione dell’offerta dovuta alla passaggio della competenza delle Fiere alle Regioni che disorienta i visitatori, in particolare gli stranieri. È quanto sostiene Gaetano Marzotto, presidente di Cfi, Comitato Fiere Industria che ha organizzato il secondo forum della Filiera fieristica. «Oltre ad aver aumentato il numero di manifestazioni – precisa – sono aumentate le città sedi di fiere internazionali perché hanno avuto i fondi. Ma 40 città sono troppe se pensiamo che la tendenza del mercato fieristico non sembra privilegiare le manifestazioni di nicchia, ma quelle di eccellenza che sanno qualificarsi come riferimenti per l’intero mercato continentale e mondiale. Si hanno più manifestazioni, ma meno visitatori segno di un sistema che non funziona». «Ecco che occorre – continua – una camera di regia italiana che sviluppi il sistema fieristico in base alla domanda di chi compra. E chi compra sono i paesi in via di sviluppo». La cabina di regia, «fatta anche da ministeri e comitato delle Regioni presieduto da Duccio Campagnoli» deve dare obiettivi prioritari al sistema: «fare belle fiere internazionali in Italia e organizzare manifestazioni nei paesi dove ci interessa attrarre clienti, appendici di fiere italiane, stimolo per venire da noi».

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