Rassegna stampa

Bonino: «Basta missioni a pioggia»

Alfredo Sessa
DUBAI. Dal nostro inviato
«Basta con le missioni a pioggia. L’internazionalizzazione ormai è una necessità: alle imprese, allora, bisogna lanciare il messaggio segnalando dove c’è il potenziale, ma anche di dove non c’è».
Per Emma Bonino, ministro del Commercio internazionale, gli Emirati Arabi Uniti sono un mercato in cui l’Italia deve essere sempre presente.
Un primo passo è stato fatto: ieri il ministro Bonino e il ministro dell’Economia degli Emirati, sceicca Lubna Al-Qassimi, hanno annunciato il ripristino della commissione mista bilaterale, l’organo intergovernativo che esaminerà periodicamente i rapporti commerciali ed economici tra i due Paesi.
L’obiettivo dell’Italia è di attirare investimenti nei porti, nelle infrastrutture, nel turismo, ma anche di inserire stabilmente le imprese italiane nel grande business degli Emirati, oasi di stabilità dove il mondo arabo si dà appuntamento per fare affari, acquistare tecnologia, investire nella finanza e nell’immobiliare.
Nell’area del Golfo il settore delle costruzioni cresce di 4 miliardi di dollari alla settimana, e gli Emirati rappresentano il 29% del valore dei progetti.
Ieri i ministri Bonino e Al-Qassimi hanno inaugurato Big Five, il più importante evento fieristico del Medio Oriente dedicato al settore delle costruzioni.
Italiano il primato del numero di aziende in fiera, con 318 espositori nello spazio organizzato dall’Ice. Tedesco, invece, il primato dell’area espositiva, con oltre 6.500 metri quadri.
Le gru che graffiano in continuazione il cielo di Dubai, e i grattacieli che crescono rapidamente come una foresta di bambù, fanno capire che Big Five è una fiera che vibra di affari e di partecipazione, in piena osmosi con il territorio: «Dieci anni fa – spiega Renzo Brugiotti, del consiglio direttivo di Ucomesa, l’associazione dei costruttori di macchine edili stradali – questa fiera era un terzo di quello che è adesso. È molto importante, perche i general contractor si incontrano qui».
Sulla scia dei nuovi grattacieli, negli Emirati le importazioni di marmo e granito continuano a crescere a un tasso medio annuale del 15-25 per cento.
«Il mercato del Medio Oriente, sia per la tecnologia, sia per il marmo, è in forte ascesa – dice Flavio Marabelli, presidente dell’Associazione italiana Marmomacchine -. Qui ci sono i più grandi progetti del mondo. Qui il mondo arabo viene a rifornirsi di tecnologia per i materiali lapidei».
Il mondo arabo va a Dubai perché è uno dei pochi posti del Medio Oriente che parla di economia e non di guerra, e perché ci sono le strutture per poter concludere gli affari.
Emma Bonino, che ha incontrato gli espositori italiani, vuole che adesso i progetti dell’area siano meglio conosciuti in Italia. In marzo, a Roma, sarà organizzato un incontro con le donne imprenditrici degli Emirati e di altri Paesi del Golfo. La Camera di Commercio di Dubai, intanto, prepara una missione di imprenditori degli Emirati in Italia per visitare i nostri distretti.

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