
Boni: «Il settore pubblico va limitato»
– Franco Boni, presidente di Fiere di Parma, non è entusiasta dell’idea dell’assessore alle Attività produttive dell’Emilia Romagna, Duccio Campagnoli, che propone l’ingresso della Regione tra i soci dei principali quartieri espositivi (Bologna, Parma e Rimini) al fine di creare un polo fieristico regionale.
«Anche se Comune e Provincia detengono ancora circa il 70% delle azioni, a Parma stiamo seguendo con convinzione la strada della privatizzazione – spiega Boni -. Con l’ingresso della Regione si andrebbe controcorrente». Tuttavia, «se l’obiettivo è quello di razionalizzare il sistema fieristico regionale, evitando contrasti e valorizzando le diverse vocazioni, allora l’ingresso della Regione, che acquistasse parte delle quote di Comune e Provincia, potrebbe avere un significato positivo, come ruolo di coordinamento. L’ultima parola spetta comunque agli azionisti».
In attesa che il dibattito sul polo fieristico regionale si chiarisca, Parma, che ha maturato una specifica vocazione sui temi dell’agroalimentare, cerca alleanze, ma lo fa al di fuori dei confini dell’Emilia-Romagna. Lo scorso anno è stata siglato un accordo con Verona Fiere. La partnership ha consentito di organizzare a Shanghai, nello scorso mese di novembre, Vinitaly China-Cibus. Una nuova intesa è stata poi raggiunta con Fiera di Roma e Federalimentare per dare vita a Cibus Roma, che si svolgerà dal 13 al 16 aprile prossimi nel nuovo quartiere fieristico della capitale. Cibus Roma si alternerà negli anni dispari a Cibus che continuerà a svolgersi a Parma negli anni pari.
Nel 2006 Fiere di Parma ha organizzato 17 manifestazioni, con 7mila espositori e circa 310mila visitatori paganti. Il fatturato consolidato è stato di 26,5 milioni di euro.
B.Cav.