
Bologna e Rimini allo snodo
Giorgio Costa
– La vogliono tutti, a partire dalla politica, e la sensazione è che alla fine qualcosa si farà. Sul come e sul quanto, però, la discussione è ancora apertissima, anche se entro poche settimane dovrebbe esserci qualche barlume in più. Resta il fatto che l’integrazione-collaborazione tra i quartieri di Bologna e Rimini è il fatto nuovo che può scompaginare le carte nel mondo fieristico italiano che già ruota sui due assi emiliano e lombardo, ma che con una maggiore integrazione tra Bologna e Rimini finirebbe per creare un polo da oltre 200 milioni di euro di giro d’affari (il secondo in Italia) in grado di rappresentare un momento di concorrenza forte e strutturato alla mega dimensione di Milano e alla strutturazione di un centro espositivo a Roma.
«Abbiamo appena avviato – spiega Michele Porcelli, amministratore delegato di Bologna Fiere – un percorso di analisi congiunta. L’esame è finalizzato a prendere in considerazione tutte le ipotesi di collaborazione, dalle più semplici alle più complesse e totali: dall’alleanza commerciale all’integrazione, sapendo che ci sono comparti, come quello internazionale, che fanno intravedere possibilità più concrete. Ma è tutto da scrivere». Anche sui tempi non è facile dare certezze: «Vorremmo nell’ambito dell’assemblea di bilancio avere un quadro complessivo e giungere a un progetto concreto prima dell’estate».
Valutazioni analoghe anche da Rimini, dove il presidente Lorenzo Cagnoni conferma da un lato gli incontri tecnici in corso e, dall’altro, la grande attesa per il nuovo polo. «Si tratterebbe di una scelta importante e molto attesa dal mercato fieristico nazionale e internazionale. Una collaborazione tra Rimini e Bologna è importante e credo darà frutti. Dobbiamo solo capire bene il livello di integrazione che possiamo realizzare».
Sul fronte dei risparmi bocche cucite da entrambe le parti. «Non entro nel merito – taglia corto Porcelli – perché due possibili partner, che si mettono al tavolo, discutono e fanno analisi insieme. Non ha senso parlare di livelli di risparmio se non si entra nel merito del tipo di integrazione».
Per quel che riguarda il 2008, i due quartieri mostrano ottimismo. «Lo vedo – dice Porcelli – come un anno impegnativo e sfidante, un anno in cui chiudiamo il piano industriale precedente, con la realizzazione del l’ultimo padiglione per 20mila metri quadrati». È l’ultima tappa di un cammino che ha portato a investire 230 milioni di euro, «tutti autofinanziati laddove altri si servono di fondi pubblici» e che ha consentito un forte sviluppo del gruppo: il fatturato è cresciuto del 50% in tre anni (a quota 126,7 milioni nel 2007) ed è raddoppiata la quota di ricavi controllati direttamente, che ora vale il 61% del totale. Anche Rimini guarda al 2008 con speranza . «Per il 2008 – spiega Cagnoni – la previsione dei ricavi per la capogruppo è di 66,2 milioni di euro con un aumento di fatturato sul 2006 (anno di raffronto utile) del 5,1 per cento. Il Gruppo, invece, prevede nel 2008 un fatturato di 96 milioni di euro (+12% sul 2006) e un Mol di 24 milioni (+6% sul 2006). Dati che ci confermano ai primissimi posti della graduatoria fieristica nazionale».
Tematica prioritaria per entrambi i quartieri è l’internazionalizzazione. «Siamo leader italiani all’estero – spiega Porcelli – e, soltanto in Cina, abbiamo otto manifestazioni annuali. Stiamo inoltre lavorando per aumentare il nostro peso nel Nord e Sud America, in Russia e in Turchia». Poi c’è il capitolo Milano. «Dopo un periodo di ubriacatura da spazi espositivi, io credo che ora sia il momento di valutare le possibilità di sinergie sia sul mercato domestico sia, soprattutto, su quello estero».
«Sul fronte outgoing – dice Cagnoni – sottolineo gli esiti decisivi raggiunti nel 2007 dalle imprese dei diversi comparti di riferimento con la partecipazione alle manifestazioni che organizziamo all’estero: negli Emirati Arabi, Sia guest Dubai, che replicheremo nel marzo 2008 e alla quale andrà ad affiancarsi, in contemporanea, la nuova Sun Dubai; poi, Ecomondo Russia che nel 2008 si terrà in aprile, a Mosca, per la sua terza edizione. Infine, Rimini corre per la privatizzazione della Fiera di Belgrado e sono stati avviati contatti con il territorio di Soci, in Russia, dove vediamo possibili scenari di sviluppo particolarmente sul fronte dei prodotti turistici».