
Artisti e medium in giro con l’iPhone
C’è solo un posto dove si possono trovare mille artisti da tutto il mondo, un’antica città perduta, cinque medium riuniti per parlare con lo spirito di Duchamp, una performance di danza interpretata da Donne che si rifiutano di invecchiare con grazia, e una buona parte dei milionari del pianeta. È “Frieze”, la fiera d’arte contemporanea che ogni anno si tiene a Londra nel mese di ottobre. La sua ottava edizione si inaugura mercoledì con la famosa preview a inviti per cui i collezionisti europei (e i paparazzi dei tabloid inglesi) sgomitano, e prosegue da giovedì 14 a domenica 17 ottobre per il pubblico: oltre 60mila persone che affollano Londra nella settimana delle grandi aste e dei vernissage mondani.
Considerata la cartina al tornasole del mercato dell’arte sia per la sua pole position a inizio autunno che per il suo legame direttissimo con il mondo della finanza, quest’anno “Frieze” apre sotto buoni auspici. Le gallerie che espongono sono 173 da 29 paesi, un numero mai toccato prima, tra le quali spiccano le consuete “blue chip” intorno alle quali la piazzetta di “Frieze” si riunisce: Gagosian, Lisson, Gladstone, White Cube. Nove gli espositori italiani, tra cui veterani come Massimo De Carlo, Franco Noero e Giò Marconi (la lista completa è su www.friezeartfair.com, insieme a un programma di incontri e proiezioni). Torna anche l’esperimento di Frame, la sezione “In fondo al corridoio” che ospita gallerie con meno di sei anni di vita: è qui che l’anno scorso, a sorpresa, si sono fatti i migliori affari e visti dei veri sold out, con una pioggia di bollini rossi.
Come sempre, da Londra ci si aspetta una rassegna tra il concettuale e il commerciale, con una costola ludica graditissima al pubblico: i “Projects”, una serie di lavori site-specific in cui la creatività degli artisti invitati ha la briglia sciolta.
Affidati alla nuova curatrice, Sarah McCrory, dopo il flop del 2009, quando Monica Sosnowska ritirò la sua enorme installazione all’ultimo minuto lasciando un grosso buco con tanto di didascalia e tenda afflosciata proprio all’ingresso della fiera, quest’anno i progetti sono più ridotti nelle dimensioni. Tra le nove commissioni ci sono dei posaceneri d’autore di Gabriel Kuri, su cui i visitatori sono invitati a lasciare un segno (di sigaretta), una biglietteria camuffata da negozio di telefonini, di Matthew Darbyshire, una performance danzante con orchestra ideata da Spartacus Chetwynd, e un “Poetry Park” dedicato alla poesia all’interno di Regent’s Park, del duo Ei Arakawa – Karl Holmqvist.
Il più curioso e controverso è certamente il progetto del californiano Jeffrey Vallance: una conferenza-seduta spiritica durante la quale cinque medium riuniti contatteranno l’aldilà dei geni, interrogando grandi artisti del passato come Leonardo, Frida Kahlo, Jackson Pollock e Van Gogh sul ruolo dell’arte nell’oltretomba.
Ha un retrogusto misterioso e da effetto speciale anche l’opera che ha vinto il “Cartier Award”, guadagnandosi uno spazio multiplo all’interno della fiera: Simon Fujiwara ha concepito la sua Frozen come un’installazione sotterranea di cui si vedono solo le tracce, la finzione che una città perduta stia riemergendo dal sottosuolo. Tra uno stand e l’altro i visitatori troveranno scavi archeologici, artefatti finto-antichi, pannelli che descrivono una civiltà scomparsa basata sull’arte e sul commercio.
Dopo tante opere allusive, non facili da identificare a un primo sguardo, terreno appena più rassicurante lo offre lo “Sculpture Park”, che occupa una parte di Regent’s Park: Wolfgang Ganter e Kaj Aune presentano Trash, una struttura che emette rumore e fumo, Jeppe Hein installa un grande specchio mobile a due facce, Sanchayan Ghosh un labirinto di bambù. Anche il mezzo per l’eventuale fuga è d’artista: Les Bikes de Bois Rond sono 15 biciclette create da Gavin Turk che vanno però riconsegnate alla fine del giro: solo allora il ciclista riceverà un attestato che le dichiara “opera d’arte”.
Nessun problema di orientamento tra il parco e gli stand: non poteva mancare un’applicazione per iPhone e iPad a guidare i viaggiatori dell’arte, distinguendo i più avanzati dai comuni mortali con piantina di carta e matita. Una mappa interattiva e il motore di ricerca ArtFinder consentono di navigare tra le opere in vendita, procedendo tematicamente per prezzo, dimensioni, tecnica, stilando una pagina di “Preferiti” e sincronizzando il tutto direttamente su iCal. Un approccio concettuale, tecnologico, un po’ snob se vogliamo, perfetto per chi sta facendo la valigia per “Frieze”.
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Mini-guida per la settimana dell’arte londinese
Musei
È dedicata alle contese pittoriche la mostra-evento della National Gallery: Canaletto e i suoi rivali, da mercoledì 13 ottobre al 16 gennaio. Alla Tate Modern è già in corso la grande rassegna Gauguin (nella foto), fino al 16 gennaio, e martedì 12 nella Turbine Hall si scopre anche l’attesissima installazione top secret di Ai Weiwei per le Unilever Series. Al Victoria & Albert Museum prosegue fino a domenica 24 l’esposizione dei cartoni e degli arazzi che Raffaello realizzò per la cappella Sistina, per la prima volta esposti insieme.
La Royal Academy ha un’ospite ungherese: la collezione del Museum of Fine Arts di Budapest, con lavori di Leonardo, Raffaello, El Greco, Rubens, Goya, Manet, Monet, Schiele e Picasso.
Aste
Christie’s concentra nella serata di giovedì 14 le due aste più importanti: la Evening Sale di “Post War and Contemporary” (con lavori di Basquiat, Richter, Polke, Tapies, Murakami), e a seguire l’Italian Sale. Top lot, un Achrome di Piero Manzoni del 1958-59 (stima tra 1.350.000 e 1.850.000 sterline), verrà battuto accanto a opere di Fontana (nella foto), Burri, Boetti. Sotheby’s segue il 15 con l’arte italiana – top lot, un Interno metafisico di De Chirico stimato 1.600.000-2.500.000 sterline – e con l’Arte Contemporanea (Warhol, Auerbach, Kapoor, Freud). Il 13 e il 14 Phillips de Pury & Company mette all’incanto lavori di David Hockney, Tracey Emin, Ynka Shonibare, Maurizio Cattelan.
Open Air
I parchi di Londra sono il posto giusto per sfuggire alla folla di fiere e musei, senza entrare in astinenza da arte: nei Kensington Gardens si passeggia “dentro” la mostra “Turning the world upside down”. Distribuite tra il lago e il prato, quattro grandi opere di acciaio specchiante di Anish Kapoor (nella foto) ribaltano la visione del parco e della città (fino al 13 marzo). Nel Southwood Garden di St. James’s Church, dietro Piccadilly Circus, si entra nel mondo minimal di Martin Creed, che numera le sue opere in progressione. Il Work no. 700, lungo oltre dodici metri, è una installazione minimalista composta da travi d’acciaio. E anche senza pagare il biglietto di “Frieze” si può circolare per Regent’s Park tra le sculture di Hans Peter Feldman e Ceal Floyer, Jeppe Hein, Franz West.
Gallerie
Giovedì 13 la Lisson Gallery apre due spazi a Bell Street (fino al 13 novembre) a Marina Abramovic, che il 14 sarà presente in galleria per un’intervista aperta via Twitter con il pubblico. Quella sera Hauser and Wirth inaugura una seconda, grande sede in Savile Row, con una retrospettiva dedicata a Louise Bourgeois. La Saatchi Gallery prolunga fino al 17 la prima di una serie di ricognizioni sull’arte inglese: British Art Now. La Whitechapel espone Walid Raad, con vent’anni di fotografie dedicate al conflitto in Medio Oriente. Pittura invece da Marlborough, che da martedì 12 ospita i dipinti di John Virtue (nella foto), artista inglese con cuore italiano. La White Cube invita i bambini insonni londinesi a godersi le fiabe horror dei Chapman Brothers.
Fiere
L’esplosione di fiere-satellite si è ridimensionata, ma le più forti prosperano: a Berkeley Square c’è la wunderkammer chic del Pavilion of Art and Design (13-17 ottobre), che riunisce pezzi unici di design, arte antica, manufatti etnici, arti applicate, gioielli e fotografie dal 1860 a oggi (nella foto Guy de Rougemont). Il suo opposto a East London è “The Future Can Wait”, che punta sull’arte giovane: nel basement della Shoreditch Town Hall si vedono performance, installazioni, video e dipinti che tendono al grottesco. La novità dell’anno è “Multiplied”, ospitata dal 15 al 18 ottobre da Christie’s, fiera sulle edizioni d’arte contemporanea: fotografie, libri d’artista e multipli in 3D, prezzi da 50 a 10mila sterline.
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