Rassegna stampa

ArtBasel supera la crisi

Domenica 14 giugno ha chiuso i battenti la 40ª edizione di Art Basel: vi hanno partecipato quasi 300 gallerie, 29 paesi, più di 2.500 artisti, 61mila visitatori e oltre 50 gruppi museali in visita. L’opinione diffusa è positiva: alta qualità delle opere, attenzione all’aspetto curatoriale, presenza di collezionisti, prezzi regolati, vendite buone. Il mercato si è presentato serio, solido e con prezzi calmierati. Elogi particolari per la 10ª edizione di Art Unlimited, dedicata ad installazioni di grandi dimensioni destinate all’esposizione museale. Simon Lamunière, curatore di Art Unlimited, ha associato grandi nomi quali Sigmar Polke, Lawrence Weiner, Nan Goldin e Hans-Peter Feldmann ad artisti più giovani come Banks Violette, Mai-Thu Perret e Falke Pisano. Sono stati scelti gli artisti presenti a Venezia: la galleria Konrad Fischer di Düsseldorf/Berlino ha venduto un’opera di Hans-Peter Feldmann dal titolo «100 Jahre» alla Kaufkommissione des Bundesamts (Commissione per gli acquisti dell’ufficio federale). La cifra richiesta di 100mila € è stata quasi raggiunta. In generale Konrad Fischer ha potuto mantenere i prezzi stabili, concedendo sconti fino al 10% come prima della crisi. Anche allo stand le vendite sono state soddisfacenti, sia per quanto riguarda gli artisti affermati che emergenti.
Il carattere museale delle opere esposte è però talvolta un impedimento per la vendita immediata: la galleria Balice Hertling di Parigi non è riuscita a vendere «O Eu e o Tu/The I and the You II» (40mila) del giovane Falke Pisano, anch’egli in Biennale. Ha avviato un dialogo con il Centre Pompidou riguardo all’installazione «What time is it?» di Luca Frei (25mila €) presentata all’interno di Art Statement. Sono rimaste senza acquirenti anche l’installazione senza titolo di Nathalie Djurberg (in Biennale) offerta da Giò Marconi per 90mila €; il lavoro di Goran Petercol dal titolo «Mould» presentato dalla galleria Gregor Podnar di Lubiana/Berlino; e «Forest» di Joseph Bartscherer, offerto per circa 120mila dalla galleria Nelson-Freeman di Parigi. Anche secondo Hélène de Franchis di Studio La Città di Verona esistono difficoltà nella vendita di opere grandi e con prezzi superiori ai 50mila €: «È andata meglio del previsto, già il secondo giorno abbiamo coperto le spese, ma rispetto all’anno scorso c’è stato un calo delle vendite pari al 50%».
Anna Silvia Barrilà
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