Rassegna stampa

Anno da record per l’energia

Fabrizio Favre
AOSTA

Prosegue la fase di effervescenza del comparto valdostano dell’energia. In prima fila sempre la Compagnia valdostana delle acque, con i suoi 650 milioni di fatturato e una produzione di 5,5 miliardi di Kwh, che ha appena incassato la riconferma del rating “A1 stabile” da parte di Moody’s. Merito della posizione finanziaria netta e del mantenimento di una elevata redditività con un utile ante imposte che si preannuncia sui livelli del 2007 (104,5 milioni): «Guardiamo con attenzione – spiega il presidente, Riccardo Trisoldi – ai settori dell’eolico e del fotovoltaico, con l’obiettivo di cogliere le opportunità di business offerte dal mercato. Nel frattempo prosegue il nostro programma di investimenti in nuovi impianti idroelettrici con un impegno di circa 400 milioni entro il 2013».<BR/>
Novità in vista anche per la Sea di Pollein (13,8 milioni di fatturato e 80 dipendenti), che – unitamente alla Fratelli Ronc (14 milioni e 55 occupati) – da tempo è impegnata in progetti oltreconfine, in Albania e Romania. Nel corso del 2009 potrebbero concretizzarsi nuove occasioni di business al di fuori dei confini nazionali, anche se i vertici aziendali per ora non si sbilanciano: «Stiamo esportando know-how – spiega l’amministratore delegato di Sea, Pietro Giorgio –, sia per quanto riguarda le piccole centrali di montagna che gli impianti di teleriscaldamento cittadini. Le richieste sono crescenti». In particolare su quest’ultimo versante è di rilievo il ruolo di Icssea, società del gruppo Sea che recentemente si è occupata della progettazione del futuro impianto di teleriscaldamento della città di Aosta e sta lavorando ad altri impianti simili in Toscana, Veneto, Piemonte e Basilicata. Punta fortemente sull’innovazione anche Lachesi impianti, nata alla fine del 2007 dall’integrazione di Ecogas Energia, Sie Service e Lachesi, con la costruzione e successiva gestione della centrale a trigenerazione di Variney presso la sede della Comunità montana Grand Combin, un intervento da 2,5 milioni di euro. «La grossa novità – ricorda l’ad, Mauro Papagni – è che si tratta di una centrale di produzione termica, elettrica e di refrigerazione alimentata a biomassa con filiera corta, cioè con materiale raccolto nell’arco di settanta chilometri in modo da poter accedere ai certificati verdi». Un progetto particolarmente apprezzato dalle amministrazioni comunali: «Morgex e Hône si sono già dette interessate – prosegue Pagani –, anche se per concretizzare nuove operazioni si preferisce attendere i primi risultati dell’impianto-pilota di Valpelline», che una volta a regime produrrà 800 kw termici e 300 kw elettrici.<BR/>
Intanto, proprio in tema di energia rinnovabile, Chambre valdôtaine e assessorato regionale alle Attività produttive hanno iniziato a svelare i primi dettagli della terza edizione di Rigenergia 2009. Centocinquanta espositori, 6mila metri quadri di area espositiva (3mila l’anno scorso), una nuova sede, il “Pala Expo” in località Autoporto, al fianco del quale sorgerà una pista di prova per permettere ai visitatori di sperimentare i veicoli a basse emissioni: questi i numeri con cui è stata preannunciata la terza edizione della manifestazione, in programma dal 5 al 7 giugno 2009. La tre giorni sarà preceduta da un percorso di avvicinamento orientato soprattutto verso le imprese: «Dopo gli impiantisti, i professionisti e le scuole, oltre naturalmente al grande pubblico, abbiamo ritenuto opportuno – commenta il vicepresidente della Chambre, Mario Felix Risso – completare il percorso formativo e informativo coinvolgendo e interessando da vicino proprio le aziende del settore che, in base ai registri camerali, costituiscono con oltre 2.000 unità un potenziale di sviluppo di tutto rilievo». Del resto, da tempo Rigenergia intende diventare un laboratorio d’eccellenza su energie rinnovabili, risparmio energetico e riduzione delle emissioni nelle zone di montagna. L’edizione 2009 si apre anche ai temi dell’arredo urbano, della mobilità sostenibile e della gestione ambientale: «L’allargamento a questi nuovi versanti – interviene l’assessore alle Attività produttive, Ennio Pastoret – non deve trarre in inganno. Il tutto è affrontato in una chiara logica di politica industriale: occuparsi di mobilità, infatti, è tutt’altro che fuori luogo. Se l’automotive è in difficoltà non si può dire la stessa cosa dello sviluppo di una mobilità legata a fonti energetiche alternative».

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