
Amianto, aziende al bando
Paola Guidi
MILANO
Con gli stand vuoti, i radiatori all’amianto sequestrati e pesanti denunce per violazione delle norme europee sulla sicurezza e per l’offerta di prodotti a rischio-salute, chiudono la loro partecipazione a Expocomfort, la fiera dell’impiantistica terminata ieri in FieraMilano, le aziende cinesi che nei giorni scorsi sono state denunciate dalla Gdf e dai Nas dei Carabinieri per aver esposto radiatori contenenti sino al 42% di amianto. Ma i problemi per le prime 5 aziende cinesi sotto accusa non sono finiti qui. «Abbiamo fatto partire le procedure per un’azione comune europea anti–dumping perché i cinesi usufruiscono di un contributo governativo alle esportazioni del 14% – dichiara Arrigo Bandera amministratore di Airal, l’associazione internazionale dei produttori europei di radiatori di alluminio che ha avviato la denuncia contro i cinesi – . Il contributo, insieme alla mancata osservazione delle normative europee sull’amianto, ha creato una insostenibile situazione di concorrenza sleale che ci ha gravemente danneggiato nei mesi scorsi poiché questi produttori ci hanno sostituito sul promettente grande mercato dell’Est Europa e della Russia, togliendoci il 95% delle vendite».
Secondo Bandera sono pesanti conseguenze sull’occupazione e sulla sopravvivenza di un settore che dà lavoro a oltre 25mila addetti senza contare l’indotto. «È stata una vera e propria invasione poiché nessuna di queste aziende, tutte molto grandi, può più vendere i propri radiatori in Cina in quanto l’alluminio non resiste al pesante inquinamento delle acque». L’azione della Airal è solo agli inizi poiché un dossier presentato di recente alla Gdf e all’Alto Commissario per la lotta alla contraffazione Giovanni Kessler, elencava una serie di innumerevoli illeciti. Dalla falsificazione di certificati di conformità europei come l’Afnor (un vero e proprio marchio di qualità difficile e costoso da ottenere), alla totale assenza del nome del produttore e delle sostanze impiegate, dalla falsificazione di marchi di importanti aziende europee sino alla comprovata presenza di dosi molto alte di amianto. L’azione della Airal ha inoltre ottenuto una messa al bando delle aziende cinesi denunciate, da parte di Expocomfort per le future edizioni della Fiera. Si tratta di Zehjiang Flyhigh metal products, China Wangda Gorup, Ningbo Everyfamily radiator, China Greening radiator e Yongkang Jinbiau Machine.