Rassegna stampa

Al via ArtEconomy 24

In arte quando il prezzo è giusto? La valutazione delle opere contemporanee poi è ancora più difficile perché i prezzi sono estremamente volatili, soggetti a nuove produzioni e articolate campagne di marketing.

Così, se i valori dei capolavori di artisti storicizzati che hanno raggiunto i 72,8 milioni di dollari come Rothko e i 74 milioni come Warhol possono essere compresi, resta veramente oscura la ragione di centinaia di migliaia di dollari battuti in asta per artisti cinesi che tre anni fa erano acquistabili per poco più di 500mila dollari e che pochi conoscono. Il segnale che poco resta invenduto in asta non fa che pompare ulteriormente i prezzi.

Mentre le stime di partenza d’asta restano spesso basse per attrarre sempre nuovi compratori, soprattutto dai Paesi delle economie emergenti che destinano all’arte sempre più denaro nella loro luxury life (25%). È poi stanno fortificandosi operatori di estrazione finanziaria, che comprano arte per venderla e generare capital gain.

Ma va sottolineato che il mercato dell’arte e quello di borsa sono profondamente diversi sul piano informativo e regolativo. L’aumento di offerta rende così difficile il riconoscimento della qualità, così come potenzialmente arbitraria la valutazione, da risultare sempre più importante il parere di esperti, che, con buona pace del conflitto di interessi, sono anche market makers.

Insomma sebbene entrino nuovi compratori, le fortissime asimmetrie informative sui prezzi rendono il circuito poco trasparente. L’unica guida sul mercato primario restano i galleristi, che scoprono e promuovono gli artisti con mostre, spesso riservandosi il diritto di prima scelta. Si forma così un listino prezzi iniziale di un giovane artista che si incrementa in base alle affermazioni professionali: dalla partecipazione a importanti mostre all’ingresso in importanti collezioni private o pubbliche, dalla diffusione internazionale alla presenza in pubblicazioni di rilievo o, a metà carriera, grazie alle retrospettive.

La storicizzazione consolida così gradualmente il valore del l’artista. Un percorso lento, a cui sono abituati gli artisti e i collezionisti europei, ma ormai obsoleto nei paesi anglosassoni e negli States dove incrementi vorticosi lanciano in orbita giovanissimi artisti, spesso sostenuti da mercanti o collezionisti onnivori come Charles Saatchi, vero mago della pubblicità e capace di promuovere gli artisti della sua Gallery.

Visto, quindi, che è così difficile comprendere il movimento dei prezzi, se non si è addetti ai lavori, «ArtEconomy 24» – nuove pagine all’interno di «Plus 24» – dal prossimo 7 luglio aiutarà ad analizzare i prezzi del mercato primario delle gallerie e del secondario delle aste. Ogni primo sabato del mese verranno anticipati eventi di mercato come fiere nazionali e internazionali, aste, biennali e mostre per dare al lettore, collezionista o appassionato d’arte contemporanea, una sorta di guida ai prezzi reali. Le schede ragionate per artista, realizzate da Marina Mojana, metteranno a confronto i prezzi offerti sul mercato nazionale e internazionale per opere omogenee. «ArtEconomy 24» è realizzato in collaborazione con «Il Giornale dell’Arte» e «The Art Newspaper». E ogni giorno su www.arteconomy24.it troverete gli aggiornamenti.

Marilena Pirrelli

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