
Al Micam debuttano 30 aziende asiatiche
Il test, indiretto, sulla tenuta dell’economia è, al solito, attesissimo. L’indicatore principe sarà il movimento di operatori e visitatori in Fiera a Rho in occasione del Micam, il Salone internazionale della calzatura che domani apre i battenti per chiuderli mercoledì prossimo, 21 settembre.
Però quei 1.595 espositori, per un terzo stranieri, già schierati con le collezioni primavera-estate 2012 fanno ben sperare per l’esito dell’edizione autunnale di una rassegna alla quale questa volta parteciperà – è un vero e proprio debutto – un significativo drappello di aziende cinesi. «Avete fatto pace con la Cina?». Il neopresidente di Anci, Cleto Sagripanti, risponde sottolineando il perché dell’insolita presenza: «Una decina di anni fa l’interazione con questo paese nel nostro settore produttivo non è stata affatto semplice – dice il presidente – però Micam, che è un irrinunciabile appuntamento di business, quest’anno vuol guardare alla Cina, uno dei paesi in cui l’export di calzature made in Italy sta registrando i più alti livelli di crescita».
“La Cina è vicina” è anche il titolo dell’incontro che si terrà nella giornata di apertura, al quale parteciperanno anche operatori cinesi, un evento relativo all’estero che sarà seguito da altri, in Francia, Germania, Russia, Ucraina e Kazakistan. L’internazionalizzazione è fondamentale. «Se c’è un settore forte, c’è una fiera forte. Siamo tra i leader mondiali del settore fiere proprio grazie a eventi come Micam – dice Enrico Pazzali, amministratore delegato di Fieramilano – la moda e gli accessori attirano a Milano 80mila visitatori professionali all’anno». Non a caso tutte le manifestazioni confluiranno in una Micam Week, settimana di eventi milanesi dedicati al mondo della scarpa, che passerà il testimone a quelli in calendario per le sfilate della moda.
© RIPRODUZIONE RISERVATA