
Adesso Verona vuole avvicinarsi all’Ucraina
di Ferruccio Pinotti Un volo bisettimanale entro l’estate, ed in un futuro non lontano anche giornaliero, tra Verona e Kiev, la «porta» di accesso al vasto mercato ucraino ma all’ancor più ampio «blocco» formato da Russia, Moldavia, Ungheria, Polonia. Aree con le quali Verona vanta già un forte interscambio (nei rapporti con l’Ucraina la provincia scaligera è la prima del Veneto), ma che finora non sono state servite da un volo diretto Ad essere fortemente intenzionata ad attivare la tratta Verona-Kiev, con il sistema degli aeroporti del Garda (Villafranca e Montichiari) è una dinamica società privata, la Blue Panorama Airlines, già leader nei collegamenti con l’Ucraina. Nata il 26 dicembre 1998 a Roma, ha le sue basi logistiche e operative, oltre che a Fiumicino, a Malpensa e a Bologna. Blue Panorama Airlines è controllata per il 33,4% dall’imprenditore fiorentino Franco Pecci, che ne è anche presidente ed amministratore delegato; e per il 66,6% dal gruppo Distal & Itr, società specializzata nella rappresentanza di compagnie aeree internazionali in Italia, di proprietà sempre della famiglia Pecci. Distal & Itr rappresenta Cubana de Aviaciòn, Air Zimbabwe, Corsair, Aeropostal, Air Gabon, Air Kazakstan, Air Mandalay, Biman, Montenegro Airlines, Ukraine International, Armenian Airlines, Eritrean Airlines, Myanmar Airways, Middle East Airlines e Blue Panorama Airlines. Il forte legame col mondo del turismo può rappresentare per Verona un prezioso «asset». Blue Panorama impiega una flotta di moderni Boeing 737-400. La compagnia dispone inoltre dei Boeing 767-300ER con capienza di 274 passeggeri ai quali offre una scelta tra Economy Class e Business Class. All’incontro al Catullo, organizzato per discutere della tratta Verona-Kiev, hanno partecipato Nikolai Nikolaichuk, console generale d’Ucraina; Vadym Sabluk, vicecapo rappresentanza commerciale dell’ambasciata ucraina; Claudio Boccardi, direttore generale della Valerio Catullo spa: Riccardo Borghero, dirigente della Camera di Commercio, Piero De Angelis, direttore di Blue Panorama Airlines; Claudio Valente, vicepresidente vicario di Verona Fiere e presidente dell’Associazione Veronesi nel mondo; Giancarlo Mazzetto, presidente dell’associazione Triveneto per l’Est; Claudio Beccalossi, presidente dell’Associazione scaligera Italia-Ucraina; Laudilia Poli Zoppei, presidente dell’onlus Amici senza frontiere. Dopo i saluti dell’assessore provinciale ai trasporti Alberto Martelletto, che ha salutato con favore l’idea di una tratta Verona-Kiev, Boccardo ha sottolineato l’importanza – per Verona, Trento, Mantova e Brescia – di avere un collegamento diretto con l’Ucraina, «un paese che nonostante il delicato momento attuale sta vivendo una fase di grande sviluppo e che è interessato a collaborare con le piccole e medie imprese venete.» Il rappresentante dell’ente camerale, Riccardo Borghero, ha mostrato le cifre dell’interscambio tra Verona e l’Ucraina, di tutto rispetto. Nel 2003 l’import (ferro, ghisa, acciaio, petrolio, cuoio, pietre da costruzione, legno, mbili, etc.) è stato di 79,9 milioni di euro, mentre l’export (macchine per produzione di energia, mobili, apparecchi per uso domestico, abbigliamento, cisterne, farmaceutici) è stato di 18,6 milioni di euro. Il primo semestre 2004 ha visto un » 123,8% nell’import e un » 78,2% nell’export. Quindi quella che Claudio Valente ha chiamato la «febbre dell’Ucraina» effettivamente è in aumento. Piero De Angelis, direttore di Blue Panorama Airlines, ha confermato l’intenzione di investire sul Catullo, avviando la tratta Verona-Kiev: un’intesa che potrebbe aprire prosopettive interessanti, visto che la compagnia è già leader nei voli per Cuba e che presto opererà anche con Shangaj. «Verona ha un forte potenziale. Il nostro interesse è quello di creare due collegamenti a settimana, in seguito anche giornalieri». Verona e Kiev: due realtà apparentemente lontane, eppure legate da forti rapporti di interscambio (che fanno di Verona il primo partner commerciale in Veneto), così come di iniziative solidaristiche, in particolare a favore dei bambini di Chernobyl. Per questa ragione, la prima domanda che viene spontaneo sporre a Nikolai Nikolaichuk, console generale d’Ucraina, è quale sia oggi la situazione, dopo il contestato esito dello scontro elettorale tra il premier Viktor Yanukovich e il leader dell’opposizione Viktor Yushchenko. Dopo le accuse di brogli, il 26 dicembre sarà ripetuto il ballottaggio delle presidenziali e tutti danno Yushchenko per vincitore sull’avversario Viktor Yanukovich. «Tutti i cittadini, in Ucraina, vogliono elezioni democratiche e per fortuna il il 26 dicembre molti Paesi invieranno degli osservatori che effettueranno controlli contro i brogli. La situazione si è comunque stabilizzata, il confronto è calato e chi ha interessi in Ucraina non ha nulla da temere», spiega il console. Molti temono, tuttavia, un ritorno al passato. «Non credo. Il processo di crescita della democrazia è irreversibile e chiunque vinca non tornerà indietro. La gente non lo accetterebbe. I veronesi possono investire con fiducia nel nostri Paese». Claudio Beccalossi, presidente dell’associazione scaligera Italia-Ucraina, commenta: «Il momento è indubbiamente delicato e non è stato facile organizzare questo incontro, ma l’apertura di una tratta Verona-Kiev è un’importante segnale di fiducia.» Laudilia Poli Zoppei, presidente dell’onlus Amici senza frontiere, ha ricordato il generoso impegno di tante famiglie veronesi che ospitano per tre anni i bambini vittime della tragedia di Chernobyl. Nella scuola di Kiev con cui l’associazione scaligera ha avviato un rapporto di collaborazione è nato persino un centro culturale italiano. E l’italiano è tra le lingue insegnate ufficialmente. Il console d’Ucraina ritiene che questi scambi economici e culturali vadano aumentati e che esistano ormai le infrastrutture necessarie. «Ai tempi dell’Unione Sovietica l’Ucraina era chiusa ai collegamenti aerei. Ma dal ’90 in poi c’è stata una progressiva apertura della società e dell’economia; e si è investito moltissimo nella ricostruzione. Le società di costruzione italiane rivestono un ruolo chiave nella nascita delle autostrade ucraine. Ed anche in tema di scali aerei si sta investendo molto. L’aeroporto di Kiev è adeguato agli standard internazionali ed anche Odessa è dotata di uno scalo efficiente. Tutto questo favorisce la nascita di un turismo interessante.» Giancarlo Mazzetto, presidente dell’associazione Triveneto per l’Est, ha affermato che l’Ucraina presenta un elevato potenziale turistico, sia in termini bellezze da scoprire che di possibile «incoming» nell’area scaligera. Claudio Valente, vicepresidente di Verona Fiera, ha confermato questa indicazione: «L’Ucraina è un mercato di sbocco fondamentale per l’economia scaligera. E viceversa. Abbiamo già stretto un accordo con la Fiera di Varsavia, ma Kiev rientra senz’altro tra gli obbiettivi di espansione della Fiera di Verona.