Rassegna stampa

Accordo a tre per rilevare i terreni Expo

Si avvicina l’accordo per i terreni di Expo 2015. Entro venerdì sarà definita la formula della newco che consentirà di acquisire le aree destinate a ospitare il sito, oggi in gran parte proprietà di Fondazione Fiera Milano e Gruppo Cabassi.
Sebbene in linea teorica la soluzione del comodato d’uso sia ancora percorribile, Regione Lombardia e Comune di Milano si stanno accordando per dare vita a una società di trasformazione urbana (Stu) che prevede la compartecipazione di Fondazione Fiera Milano. Dopo mesi di trattative e di scontri, il sindaco Letizia Moratti, sin dall’inizio favorevole al comodato d’uso, ha dato il via libera alla newco, la soluzione preferita dal governatore Roberto Formigoni. Il Pirellone, in buona sostanza, vedrà prevalere la sua linea ma in cambio è pronto a concedere a Palazzo Marino la maggioranza, anche assoluta, della Stu. La Moratti, infatti, avrebbe posto questa condizione vincolante per il via libera definitivo all’operazione che in una prima ipotesi prevedeva pari quote (circa il 27%) tra Comune e Regione e ben il 40% a Fondazione fiera.
In questo modo la vicenda si chiuderebbe senza sconfitti e, pur a fronte della concessione delle quote di maggioranza, il Pirellone dormirebbe sonni tranquilli in quanto la newco prevederebbe il voto capitario. In queste ore si sta ancora trattando proprio per la definizione delle quote, del contributo economico che gli enti coinvolti dovranno garantire e dell’eventuale ricorso a finanziamenti della Cassa depositi e prestiti o della Banca europea per gli investimenti.
Dal canto suo Fondazione fiera Milano, che ha 520mila metri quadri di terreni (su un totale di poco più di un milione di metri quadri dell’intera area) acquisirà i 260mila metri quadri oggi posseduti dalla famiglia Cabassi, così come era già stato ipotizzato in autunno ed entrerà nella Stu quale proprietaria dei tre quarti delle aree del sito espositivo (la parte rimanente è già pubblica).
Dalla partita, allo stato attuale delle cose, sembrerebbe rimanere esclusa la Provincia di Milano. Fonti vicine a Palazzo Isimbardi non confermano e nemmeno smentiscono queste indiscrezioni. Del resto, dei tre soggetti pubblici coinvolti, la Provincia è quello meno forte, anche economicamente, come nelle scorse settimane ha ribadito più volte il presidente Guido Podestà.
Salvo ulteriori colpi di scena, entro venerdì la politica avrà delineato il quadro definitivo in modo che il consiglio di Fondazione fiera Milano possa poi dare il via libera dopo il rinvio registrato lunedì scorso quando all’ordine del giorno non c’era l’adesione alla newco ma al comodato d’uso nella sua ultima versione, che prevede un contributo straordinario a carico dei privati di 75 milioni di euro invece dei 50 milioni ipotizzati in passato.
I tempi ormai sono strettissimi: il 19 aprile i rappresentanti dell’Expo milanese dovranno andare al Bie dimostrando di avere acquisito i terreni per la manifestazione. Venerdì sarà anche una giornata importante per la società di gestione Expo 2015 Spa perché è in programma l’assemblea per la sua ricapitalizzazione.
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