
A Trieste prima la Spa, poi il trasloco
L’Ente Fiera di Trieste è pronto a trasformarsi in società per azioni. Per chiudere l’operazione, che potrebbe concretizzarsi nel febbraio 2004, mancano solo le delibere dei soci di maggioranza (Comune, Provincia e Camera di commercio) che però, come ammettono all’Ente Fiera, potrebbero arrivare da un giorno all’altro.
La Regione non parteciperà al capitale della nuova Spa. La decisione della Giunta regionale, su proposta dell’assessore al Commercio e Turismo Enrico Bertossi, fa seguito all’intenzione di avviare il disimpegno, attraverso la graduale cessione delle proprie quote di capitale, dalle Spa in cui si stanno trasformando gli enti fieristici del Friuli-Venezia Giulia. Alla Regione rimarranno compiti politici di coordinamento e di indirizzo in campo fieristico, ma non più di gestione diretta. La nuova società, invece, darà spazio anche ai privati e i primi investitori si stanno già facendo avanti, anche in vista del business del Porto Vecchio, futura sede di una Fiera che è tra le più antiche d’Italia, essendo stata costituita nel 1948. Il trasferimento da Montebello alle Rive, aumentando la capienza espositiva da 14.500 a 51.862 metri quadri, grazie a investimenti che sfioreranno i 54 milioni, dovrà dare slancio alla Fiera giuliana, che vuole diventare il punto di riferimento espositivo per i paesi dell’Est europeo.
Pordenone. La privatizzazione della Fiera pordenonese è partita da poco più di un mese. «É presto per fare un bilancio – spiega il presidente Alvaro Cardin – ma in questo periodo di sperimentazione ci siamo già accorti di alcuni cambiamenti, in particolare della maggiore snellezza operativa». Il cda è passato dai precedenti 15 membri agli attuali sette. Per ora Pordenone Fiere Spa è tutta a capitale pubblico (1 milione 33mila euro suddiviso fra cinque soci: Comune e Camera di commercio di Pordenone, Province di Udine e Pordenone, Friulcassa), ma uno degli obiettivi futuri è aprire ai privati. La nuova fiera, nei prossimi tre anni, cercherà sia di rafforzare le iniziative esistenti sia di promuovere nuovi eventi. Sono previsti miglioramenti anche dal punto di vista strutturale: dalla crescita della superficie espositiva di circa 3mila metri quadri ad un restyling completo, dalla sala convegni alla zona biglietteria, mentre l’area esterna (di circa 77 mila metri quadri) sarà urbanizzata per la creazione di un ampio parcheggio.
Udine. La trasformazione della Fiera friulana da ente pubblico autonomo a Spa è stata sancita lo scorso 9 giugno, dopo quasi un ventennio di polemiche, ritardi e rinvii. Il patrimonio netto è di 8.630.350 euro. Il cda, composto da 17 membri, resterà in carico fino all’approvazione del bilancio di esercizio che si chiuderà il 31 dicembre 2005. Lo scorso settembre, inoltre, è avvenuta l’operazione di fusione tra l’Ente Fiera, gestore e titolare dell’attività fieristica, e la Udine Esposizioni Srl, proprietaria degli immobili. La compagine sociale, a seguito della fusione, vede Comune e Provincia di Udine presenti entrambi con il 24,07%, la Camera di commercio di Udine con il 32,2%, la Crup con il 7,82%, la Regione con l’11,73% e gli Artigiani con lo 0,01 per cento.
Gorizia. Partiranno nel 2004 e dureranno un anno i lavori di ristrutturazione del quartiere fieristico isontino. Gli interventi comprendono l’adeguamento delle strutture con la messa a norma degli edifici e dell’impiantistica. Tra gli obiettivi della riqualificazione, anche quello di adeguare gli spazi a nuovi possibili utilizzi, come l’attività didattica dell’università. Nel restyling sono in programma la riasfaltatura degli spazi esterni, la creazione di una copertura per l’area pedonale e lo spostamento verso nord dell’ingresso principale.