
A «Orogemma» un test mondiale
VICENZA – Sarà Orogemma, la terza fiera orafa internazionale dell’anno, in programma dal 10 al 15 settembre alla Fiera di Vicenza, a rappresentare un importante “termometro” del mercato dell’orologeria e gioielleria a livello mondiale. La rassegna richiamerà operatori (15.432 nell’edizione 2004, di cui 4.343 stranieri) di oltre cento Paesi (101 un anno fa), in rappresentanza di tutti i cinque continenti. Le ditte espositrici saranno 1.542, l’area di 54.050 metri quadri e il fronte espositivo di complessivi 12,5 km.
A dare un’anticipazione sui dati del settore, che verranno presentati ufficialmente a Orogemmma 2005, è Corrado Facco, segretario generale della Fiera di Vicenza.
«I dati del primo quadrimestre 2005 – spiega Facco – segnalano una dinamica oscillante delle esportazioni dell’oreficeria. Il mancato delinearsi di un preciso trend di fondo delle vendite all’estero di gioielli nazionali confermerebbe, ancora una volta, come il settore risulti tuttora in controtendenza rispetto a quanto riscontrabile al di fuori dei confini nazionali. Tuttavia l’evoluzione più recente delle nostre esportazioni evidenzia come il settore sia passato, negli ultimi mesi, da una fase di recessione ad una fase di stabilità».
Si tratta, per questo comparto, di numeri non esaltanti, considerato che il commercio internazionale continua a svilupparsi a tassi di crescita dell’ordine del 7% in termini reali. Ma le prospettive per il settore orafo sono migliori.
«In vista delle vendite di fine anno – aggiunge – non si prevedono risultati eclatanti, quanto piuttosto il mantenimento delle quote d’export dello scorso anno. Anche sul fronte del mercato interno i segnali non sono omogenei: in ogni caso speriamo che l’ultimo quadrimestre del 2005 ci fornisca indicazioni incoraggianti e l’anno chiuda in positivo».
L’appuntamento fieristico nella città del Palladio è atteso con molto importanza anche a livello nazionale. «Il distretto orafo vicentino è leader in Italia e nel mondo – è il parere di Stefano De Pascale, direttore della Federorafi (che fa parte di Confindustria nazionale) – al punto che i dati del settore nel Vicentino sono molto simili a quelli a livello nazionale. Quelli ufficiali indicano come nel biennio 2002-2003 le esportazioni sono calate del 35 per cento. Buona parte delle aziende vicentine e nazionali vengono da quattro anni di performance negative, quindi se non ci sarà la ripresa, che peraltro sembra intravedersi, le difficoltà andranno ad aumentare».
Certamente il settore è condizionato dalla situazione economica globale. «Per Vicenza, oltre che per l’Italia – continua De Pascale – l’export ha ormai raggiunto una quota variabile tra il 72 e il 75% del fatturato totale, quindi la crisi a livello mondiale va indubbiamente a incidere sulle vendite. L’oreficeria vicentina esporta mediamente il 30% negli Stati Uniti, penso ad esempio a diverse aziende del Bassanese che producono catename quasi solo per quei Paesi: sicuramente hanno risentito della crisi negli ultimi anni, mentre potrebbero beneficiare di una ripresa che potrebbe interessare gli States nei prossimi mesi».
– In esposizione
Dal 10 al 15 settembre Orogemma a Vicenza
La fiera. Gli espositori sono 1.706 di cui stranieri 340 (da 25 nazioni); gli operatori 15.432 di cui stranieri 4.343 (da 101 nazioni).
I settori. Oreficeria a mano e macchina, gioielleria, argenteria, bigiotteria, orologi, pietre, perle, coralli. Macchinari. Astucci e accessori. Editoria specializzata.