
A MilanoUnica arriva la passerella
On stage. Cento metri di passerella sulla terrazza del Portello (la sede di Fieramilanocity), uno spazio mai utilizzato prima, dove sfileranno la sera dell’inaugurazione dieci giovani stilisti, ciascuno con 15 capi. Sei collezioni saranno dedicate all’abbigliamento donna, le altre quattro all’uomo. Sono stilisti italiani, francesi, spagnoli, belgi, canadesi, statunitensi; talenti già affermati che hanno già sfilato, ma mai tutti assieme in Italia.
È questo il nuovo progetto messo a punto da MilanoUnica, la fiera del tessile che si terrà a Milano dall’8 all’11 settembre prossimi. «L’obiettivo – spiega Pierluigi Loro Piana, presidente di Milano Unica – è quello di far incontrare i nuovi stilisti con il mondo del tessuto. E nello stesso tempo aprire una finestra sul mondo dello stile per i confezionisti che partecipano a MilanoUnica. L’evento si ripeterà ogni anno: cerchiamo così di offrire qualcosa in più ai nostri espositori, vogliamo far diventare MilanoUnica una vera gioielleria del tessuto europeo».
Ma non è tutto. I dieci stilisti avranno anche, all’interno della fiera, dieci “stanze” personalizzate destinate a essere luogo di incontro, di conoscenza e di approfondimento con tutti gli operatori del settore per l’intera durata della manifestazione. I designer che hanno già confermato la loro presenza si chiamano Sara Lanzi, Ilaria Nistri, Emilio de la Morena, Todd Lynn, Charles Anastase, Limi Feu (per la parte donna) e Thomas Engel Hart, Blaak Homme, Maurizio Miri per gli abiti da uomo. Tutti hanno una particolare passione per il tessuto e sono stati scelti, precisa Loro Piana, dal comitato di MilanoUnica (composto da imprenditori tessili) con la collaborazione di Franca Sozzani: «Questa collaborazione – sottolinea il presidente – dimostra che il nostro patrimonio di tessuti e molto vicino al mondo della moda in generale. Anche in questo caso il sistema si è mosso assieme».
Certo, MilanoUnica come un po’ tutte le fierre di questi tempi non è stata risparmiata dal taglio alle spese delle aziende, comprese quelle per la partecipazione ad eventi di questo tipo: «Stiamo cercando di andare loro incontro riducendo i costi per gli espositori e dando loro di più. Ma se ridurre le spese va bene – sostiene Loro Piana – non risparmierei la benzina per andare in macchina. La fiera non è un momento sociale ma un momento di marketing molto importante. Investire sulla creatività e l’innovazione di prodotto è fondamentale perchè quando si uscirà dalla crisi i vecchi prodotti non saranno più comprati. Dobbiamo imparare a fare meglio quello che facevamo prima e fossero anche gli ultimi euro rimasti dobbiamo spenderli in ricerca».
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