Rassegna stampa

A Milano la guerra delle fiere

Dopo sette anni, il Futurshow lascia Bologna e arriva a Milano. La prossima edizione della manifestazione, denominata “Futurshow 3004” si terrà, infatti, dal 18 al 22 novembre 2004. L’accordo (si veda anche “Il Sole-24 Ore” del 15 ottobre) tra Fiera Milano e gruppo Sabatini, organizzatore della manifestazione, ha sollevato qualche perplessità, per il rischio di “cannibalizzazione” con il tradizionale salone dell’Ict Smau.

Una concorrenza tra fiere che va inquadrata nella ormai prolungata crisi del mercato dell’informatica e delle telecomunicazioni. Non a caso, quest’anno il Futurshow non si è tenuto e ora ha scelto di ripartire dalla più ricca, centrale e organizzata Milano. Magari contando su un più fattivo sostegno da parte degli enti locali lombardi.

In ogni caso, Sabatini può contare sul supporto del nuovo amministratore delegato di Fiera Milano, Piergiacomo Ferrari, insediatosi agli inizi di aprile.

La visione di Sabatini. Ma il patron getta acqua sul fuoco. «Proprio in un momento così critico – spiega Sabatini – l’arrivo del Futurshow Milano dà un segnale forte al settore, con l’obiettivo di creare un polo unico nella città italiana di riferimento per l’Ict». Non a caso, Sabatini ha rilanciato anche la disponibilità alla collaborazione con Smau, sottolineando la complementarietà delle due manifestazioni.

La reazione dello Smau. Una proposta accolta con una certa freddezza dal presidente di Smau Antonio Emmanueli. «In questa fase – afferma – è importante elevare i toni a un contesto internazionale e consolidare la capacità di attrattiva del polo milanese: grazie alla sua massa critica, anche quest’anno lo Smau è riuscito a coinvolgere espositori da 30 Paesi». Il presidente del salone ha posto anche l’accento sul calo dei visitatori a eventi quali il Comdex e il Cebit, ribadendo che Smau, nonostante le indubbie difficoltà, è riuscito a riconfermarsi come la seconda manifestazione Ict del mondo.

«La frammentazione – riprende Emmanueli – a nostro avviso, non è la risposta più adeguata in quanto rischia di prendere in considerazione solo l’aspetto economico senza tener presente la ricaduta sul Sistema Paese».

Il presidente di Smau esprime qualche perplessità anche sulla sensibilità commerciale e l’orientamento al mercato e al cliente di Fiera Milano. Infine, evidenzia il ruolo giocato dal salone nella storia dell’innovazione in Italia.

«Smau – prosegue Emmanueli – ha sempre interpretato nel suo evolvere la trasversalità della società digitale, un impegno che intende confermare con l’obiettivo di avvicinare al mondo digitale l’80% del Paese ancora escluso, organizzando manifestazioni in grado di generare curiosità anche nel grande pubblico. Abbandonare il consumer per concentrarsi sul business potrebbe equivalere a decretare la morte di Smau». D’altro canto le due anime spesso convivono nelle aziende che espongono alla manifestazione milanese e mantenere due aree distinte significa rispondere a specifiche richieste del mercato. Nonostante le indubbie difficoltà, comunque, Emmanueli non esclude la possibilità di dialogo con Claudio Sabatini.

Piergiacomo Ferrari, amministratore delegato di Fiera Milano, ha precisato che con Futurshow si apre un filone di eventi aperti al pubblico che vivrà la massima espansione con l’apertura del polo fieristico esterno.
Il Futurshow. Ma come sarà il Futurshow dell’anno prossimo? Accanto ai temi tradizionali spiccano due novità: un’area tematica per i bambini, pensata alla luce dell’introduzione del l’informatica alle scuole elementari, e un percorso dedicato all’utilizzo delle tecnologie per superare le barriere e alleviare le disabilità.

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