
A Ferrara «faro» sulle bonifiche
In Italia sono circa 15mila i siti potenzialmente contaminati; 4mila sono in Emilia-Romagna che conta, da sola, un centinaio di attività altamente specializzate nel settore della bonifica. Proprio alla bonifica e alla riqualificazione del territorio è dedicato Remtech, in programma da oggi a venerdì al Centro Fieristico di Ferrara.
Giunto alla sua quinta edizione e forte dei patrocini del ministero dello Sviluppo economico e dell’Ambiente e della Regione Emilia-Romagna (oltre che da Fise Assoambiente, Federambiente, Federchimica, Assomineraria, Ance), Remtech (sponsorizzato da Saipem) con i suoi 125 espositori provenienti da tutta Europa punta «ad incrementare la partecipazione ai tavoli di discussione da parte di istituzioni, industrie, operatori, imprese del settore immobiliare e ricercatori», anticipa Nicola Zanardi, presidente di Ferrara Fiere Congressi. Di particolare importanza il focus dedicato al settore industriale, dove si tratterà di prevenzione, accertamenti, pronto intervento ambientale; quello dedicato al settore petrolifero, dove si focalizzerà l’attenzione sulla bonifica dei siti di distribuzione carburante; e ancora si parlerà di pubblica amministrazione, innovazione, formazione.
Con particolare riferimento al territorio regionale, nella sezione speciale “Coast Expo” dedicata alla tutela dell’ambiente marino-costiero, ampio spazio sarà riservato anche ai lavori di dragaggio e gestione dei sedimenti a Piombone di Ravenna.
Con il supporto di un comitato scientifico e di indirizzo di cui fanno parte realtà industriali, associative, istituzioni ed enti pubblici, saranno sviscerati sotto il profilo tecnico, legislativo e commerciale temi importanti. Partendo da casi reali ci si confronterà sui costi delle bonifiche, sulle terre da scavo e smaltimento prodotti, sul ruolo delle vecchie discariche, sui danni ambientali prodotti dall’amianto, sulle nuove progettazioni rispettose della green economy, sui presupposti di demolizioni e riqualificazioni, sulle responsabilità e sulle contaminazioni pregresse. E in questo contesto, a chiarire le richieste delle aziende del settore sarà Cesarina Ferruzzi, presidente Anida (associazione nazionale delle imprese di difesa dell’ambiente) che ammonisce sulla necessità di «giungere al più presto a un rigore normativo, oggi assente, che non chiarendo bene la distinzione tra smaltitori e costruttori, crea promiscuità nel concetto di bonifica». E la Ferruzzi esemplifica: «In questa ambiguità, nelle gare d’appalto vince chi propone il maggior ribasso, un requisito che non può coincidere con la tecnologia e la ricerca indispensabili alla tutela dell’ambiente, che è obiettivo della bonifica». Soddisfatto Zanardi. «Ogni edizione si arricchisce di contenuti ed espositori e questo è significativo di una aumentata sensibilità verso l’argomento».
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125
Espositori. Provengono da tutta Europa gli operatori impegnati in fiera a Ferrara
15mila
Potenzialmente contaminati. Dei siti a rischio italiani 4mila sono in Emilia-Romagna