
A Bologna l’Ict va in rete: network per 23 aziende
Rinunciare all’individualismo per favorire una crescita più robusta. È questo lo spirito con cui oggi nasce ReteIct, un network innovativo di piccole imprese che operano nell’informatica.
Il terreno fertile per il fiorire del nuovo progetto pilota è la provincia di Bologna che, su impulso di Unindustria, sta diventando il più avanzato laboratorio in Italia per la sperimentazione di forme di solidarietà tra aziende, con l’obiettivo di battere la crisi, crescere e agganciare la ripresa.
Nel capoluogo emiliano, ad esempio, hanno già preso il via i primi patti per salvare le filiere produttive, così come le intese tra subfornitori per andare all’estero operando come un unico grande gruppo produttivo. Ora è la volta di questo distretto virtuale per primeggiare nell’information technology.
Sono 23 le imprese capofila, quasi tutte con fatturati compresi tra uno e dieci milioni di euro l’anno, che uniscono le forze, come spiega Roberto Vecchione, presidente settore Ict di Unindustria Bologna: «Il fatto più innovativo è che d’ora in poi ognuno dei partecipanti alla rete potrà proporre ai clienti prodotti realizzati da altre aziende che aderiscono all’intesa, allargando l’offerta e moltiplicando le opportunità di vendita».
La prima modalità concreta con cui si esprimerà il nuovo stile di lavoro comune, con l’obiettivo di aumentare le capacità commerciali, sarà la pubblicazione di un catalogo con tutti i prodotti e le competenze dei partecipanti. Da qui ognuno dei partecipanti alla rete potrà attingere quasi come fossero risorse della propria impresa. L’accordo fissa poi le modalità di gestione dei nuovi clienti comuni e la ripartizione dei proventi.
«Il primo obiettivo che ci proponiamo sul fronte commerciale – aggiunge Vecchione – è di riuscire a presidiare in modo capillare, unendo le forze e i contatti dei singoli, tutto il territorio nazionale, cosa che nessuna delle piccole aziende che si aggregano potrebbe fare da sola. In futuro, se il progetto pilota darà buoni risultati nel nostro Paese, programmeremo dei passi verso l’estero».
E conclude: «Restare piccoli in questo momento è molto rischioso. Siamo piccoli re, ma in piccolissimi regni. Per crescere dobbiamo ragionare in modo aperto, guardando più alla collaborazione e meno alla concorrenza». Si parte da Bologna ma la prospettiva è di aggregare nel prossimo futuro aziende di province o regioni vicine.
Il nuovo distretto virtuale nell’informatica favorirà anche la capacità competitiva delle aziende promuovendo la partecipazione comune a gare di appalto, progetti di ricerca e formazione professionale, fiere anche internazionali, gruppi di acquisto.
«Guardiamo a questa iniziativa con grande soddisfazione – afferma Maurizio Marchesini, presidente degli industriali bolognesi –. ReteIct si aggiunge infatti alle altre esperienze che, con il sostegno di Unindustria Bologna, hanno preso il via negli ultimi mesi, da parte di imprese sempre più consapevoli che esistono forme per diventare più forti insieme, pur mantenendo ciascuna la propria individualità».
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