Rassegna stampa

1° Forum nazionalre della filiera fieristica: le dichiarazioni dei protagonisti

Una manifestazione fieristica è il risultato complesso del lavoro professionale e competente di aziende diverse. Le fiere quindi devono essere considerate un’industria, un settore economico organizzato, una filiera produttiva che per funzionare ha bisogno di sincronizzare le proprie attività. E’ questo il messaggio principale del 1° Forum Nazionale della Filiera Fieristica organizzato da ASAL Assoallestimenti, l’Associazione Nazionale Aziende Allestitrici di Fiere e Mostre e da Federlegno-Arredo, che si è svolto a Milano. “Nonostante i forti cambiamenti e le sfide che si presentano nel prossimo futuro – ha affermato in apertura del Forum Pierpaolo Vaj, Presidente di ASAL Assoallestimenti – il dibattito politico e le riflessioni economiche sul sistema fieristico nazionale sono sorprendentemente limitati. Eppure l’industria fieristica rappresenta una straordinaria opportunità per il nostro paese chiamato a controbilanciare la perdita di una parte della produzione manifatturiera con la crescita di servizi ad alto valore aggiunto di cui la fiera è il principale motore”. “Per questo ASAL Assoallestimenti ha presentato un progetto integrato, di cui questo incontro è il primo importante passo – ha continuato Pierpaolo Vaj – per lo studio, la promozione e la valorizzazione del sistema fieristico italiano e finalizzato ad avviare una riflessione sulle fiere alla luce del nuovo contesto competitivo. L’incontro vuole quindi innanzitutto evidenziare le strozzature che impediscono di migliorare l’efficienza del sistema e identificare gli ambiti di collaborazione tra le diverse componenti della filiera fieristica”. Hanno dichiarato al 1° Forum Nazionale della Filiera Fieristica organizzato da ASAL Assoallestimenti “Avendo [come Fiera Milano Spa] questa doppia anima di fornitore di spazi/servizi e di organizzatori di eventi e avendo come obiettivo quello di non sopraffare gli [altri] organizzatori, si pone il problema di fare un’operazione di trasparenza nel senso che la politica tariffaria di fornitura di servizi e spazi deve essere una politica molto esplicita in modo tale che non si creino delle disparità tra le manifestazioni ospitate e le manifestazioni di proprietà. Quando parlo di politica tariffaria trasparente intendo quella reale; non mi riferisco ai prezzi di listino; questo non significa fare prezzi uguali per tutti. L’importante è che la discriminante per lo sconto o per il livello tariffario non sia il fatto di essere o meno una manifestazione di proprietà del quartiere fieristico.” Claudio Artusi, AD Fiera Milano s.p.a. “Ritengo che sia necessario che l’operatore pubblico debba rimanere fuori dal settore fieristico e che chi riceve aiuti finanziari lo debba dichiarare in modo molto trasparente. Non sono convinto che ci debbano essere contributi alla mobilità e alle infrastrutture per eventi fieristici. Molte imprese private contribuiscono alla costruzione delle infrastrutture che servono a portare i clienti perché ne hanno una ricaduta immediata. Se da questo forum venisse l’invito al Governo di togliere il capitolo di finanziamento ad alcuni territori fieristici dalla Finanziaria sarebbe davvero un bel messaggio a favore della concorrenza.” Tito Boeri, Docente Università Bocconi “Occorre la chiarezza delle regole nel mercato fieristico. Occorre che si decida se questo è un sistema pubblico o privato. Io non so se sia meglio un sistema totalmente privatizzato o si debba pensare ad un sistema fieristico totalmente finanziato dal settore pubblico, in cui lo Stato finanzia degli hub fieristici che devono sviluppare un sistema produttivo locale, nazionale e internazionale. Potrebbe anche essere giusto un sistema pubblico, ma occorre essere chiari. Non si può beneficiare della natura privata e allo stesso tempo della natura pubblica.” Andrea Olivi, AD e DG PadovaFiere s.p.a., Responsabile del settore fiere per GL Events (azionista di maggioranza PadovaFiere s.p.a.) “Il problema [nel settore fieristico] non è la concorrenza ma la concorrenza anomala. Il mercato è anomalo non solo per le forme dirette di presenza del (finanziamento) pubblico, ma anche per le forme indirette. I sostegni alle infrastrutture e alla mobilità dei territori fieristici sono scandalosi. Attualmente la Finanziaria sta ancora finanziando alcuni territori fieristici con qualche milione di euro. La mia posizione è quella non di avere anche su Bologna i finanziamenti ma che questi finanziamenti non vengano dati a nessuno se vogliamo operare in un regime di concorrenza.” Michele Porcelli, AD BolognaFiere s.p.a. “Noi pensiamo di andare verso un portafoglio di manifestazioni che sia un mix tra fiere direttamente partecipate e fiere ospitate, lavorando con dei partner. Avremo un numero ridotto di manifestazioni possedute al 100% e più che altro su eventi macroregionali. Mentre invece crediamo molto ai rapporti di partnership, sfruttando al meglio le competenze e il know how per sviluppare nuovi concept e nuovi formati.” Marco Sogaro, AD Fiera Roma s.r.l.

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