
ZOOTECNIA SEMPRE IN PRIMO PIANO ALLA FIERA DI FOGGIA
La mostra specializzata di avicoli e cunicoli organizzata in collaborazione con Anci-Aia e le mostre di bovini di Austria e Svizzera e Austria riaccendono i riflettori della Fiera Internazionale dell’Agricoltura e della Zootecnia sul settore degli allevamenti.
Il mondo della zootecnia, infatti, con le filiere della carne e del latte, si conferma elemento di grande importanza per l’economia agricola del Mezzogiorno: un settore che pur tra mille difficoltà è impegnato per il suo rilancio nel migliore utilizzo di alcuni importanti strumenti normativi: disponibili, come i programmi di sviluppo rurale ed i contratti di filiera, supportato dall’obbligo dell’etichettatura per tutti i prodotti lattiero caseari.
I capi bovini e bufalini ammontano nel Mezzogiorno a 1.747.826, pari al 27,5% del totale nazionale; l’incidenza delle regioni meridionali e insulari sull’Italia zootecnica nel suo complesso sale al 32,4% per gli equini (142.673 capi) con punte del 63,8% e del 72,5% rispettivamente per caprini (632.969 i capi del Mezzogiorno) ed ovini (5.234.698 capi).
Nei diversi comparti è in atto un processo di diversificazione che riguarda la trasformazione aziendale di carne e latte, la produzione di energia da fonti rinnovabili, lo sviluppo di innovazioni di processo e di prodotto per ridurre i costi ed accrescere valore e competitività delle produzioni, confermando la zootecnia elemento centrale per la tutela e la valorizzazione sostenibile del territorio, sia nelle aree di pianura che nelle zone interne.