News AEFI

VERSO IL PIANO TRIENNALE 2012-2014 DELLA FIERA DEL LEVANTE

 

Il futuro della Fiera è un tema fondamentale per la città di Bari e per l’intera Regione. Ai suoi organi direttivi spetta proporre le possibili decisioni strategiche e mettere in atto le azioni conseguenti. Ma le grandi scelte che il futuro della Fiera può comportare non possono essere decise solo al suo interno. Le decisioni devono naturalmente essere prese in stretto raccordo con i soci (Comune, Provincia e Camera di Commercio di Bari) e con la Regione Puglia. Ma esse interessano moltissimo anche la politica, l’economia, la società regionale in senso più ampio; le imprese; tutti i cittadini. Per questo è opportuna una discussione ampia, approfondita, partecipata, circa il futuro della Fiera. 

Questo testo, predisposto dal Presidente dell’Ente, e condiviso dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 28 ottobre 2011 ha lo scopo di suscitare questa discussione, raccogliere osservazioni, critiche, suggerimenti, proposte. Tenendo conto di tutte le osservazioni, i suggerimenti, le proposte raccolte fino alla fine del 2011 – approfondito in tutti gli aspetti e integrato con tutti i dati di carattere quantitativo – sarà sottoposto per una formale approvazione agli organi direttivi della Fiera (Consiglio di Amministrazione e Consiglio Generale).

1. Le grandi scelte

Perché serve cambiare?

Il punto di partenza di questo documento è che la Fiera sta affrontando e dovrà necessariamente affrontare nel prossimo futuro profondi cambiamenti e discontinuità. Alcuni sono stati già avviati nel 2011 e saranno di seguito ricordati. Occorre cambiare per diversi motivi. Perché la Fiera ha conservato nel tempo la struttura e le attività impostate molto decenni fa, e che oggi non sono più adatte al mondo contemporaneo. Perché l’Ente ha accumulato nell’ultimo triennio pesanti perdite, frutto di alti costi (pur in rilevante diminuzione già nel 2011) e ricavi contenuti. Occorre cambiare perché questo significa che il grande quartiere fieristico è sottoutilizzato, quasi sempre chiuso; le sue strutture abbisognano di rilevanti interventi di manutenzione, ma i limitati ricavi non consentono di finanziarle. Occorre cambiare soprattutto perché il contributo che la Fiera riesce a dare all’economia regionale e alle imprese è molto modesto.

Che cosa è la Fiera del Levante?

Per capire in che direzione andare è necessario chiedersi in primo luogo che cosa è la Fiera del Levante. Fiera è un termine con un doppio significato: può indicare un evento; può indicare un quartiere. Per molti la Fiera è l’evento che si tiene, dagli anni Trenta, ogni settembre. Non può più essere così: non si giustificherebbe né un Ente apposito, né un enorme quartiere destinato quasi solo a tale evento. Occorre scegliere l’altro significato: la Fiera è un grande quartiere di Bari. Un quartiere speciale. In primo luogo perché è di integrale proprietà di un ente pubblico. In secondo luogo perché è un quartiere la cui esistenza è giustificata dalle attività, particolari, che in esso si svolgono. Tutto il Piano è impostato a partire dalla circostanza, più volte ribadita dai soci, che il quartiere fieristico Fiera del Levante rimane l’attuale, nell’attuale localizzazione.

A che serve la Fiera del Levante?

Ma a che serve questo quartiere? Quali attività vi si svolgono? Per rispondere a queste domande occorre tornare agli originali obiettivi per cui fu costituta la Fiera del Levante. Essi possono essere riassunti così: favorire la circolazione di prodotti, idee, invenzioni, persone; favorire l’internazionalizzazione della nostra economia e della nostra società. Tali obiettivi sono tuttora validi; nella attuale situazione dell’economia italiana, ancor più di allora. Essi possono essere aggiornati e riformulati come segue. La Fiera del Levante ha come obiettivo generale favorire lo sviluppo economico del suo territorio. Fa questo, favorendo l’internazionalizzazione della nostra economia e della nostra società, e favorendo la circolazione di idee, informazioni, innovazioni, persone. In particolare mira a sostenere la promozione commerciale delle imprese, i loro processi di innovazione organizzativa, gestionale e anche tecnologica, e a favorire lo sviluppo di nuove imprese basate su nuove idee. Questi sono obiettivi della massima importanza oggi, quando la nostra economia è bloccata in un grave e prolungata crisi, e ha bisogno di imprese più competitive, che attraverso l’innovazione nei prodotti, nei processi e nell’organizzazione, e l’internazionalizzazione, possano creare nuovi posti di lavoro, il più possibile qualificati. La Fiera deve essere uno dei motori dello sviluppo del Sud-Est italiano.

Che cosa fa la Fiera del Levante?

Attraverso l’utilizzo del proprio quartiere fieristico, per raggiungere questi obiettivi, la Fiera del Levante non può dunque più limitarsi alla tradizionale funzione di ente organizzatore di uno o più eventi fieristici. La Fiera del Levante deve avere una triplice funzione: organizzare o ospitare fiere; ospitare congressi ed eventi; ospitare nuove imprese e nuove attività.

2. Le attività fieristiche

La Fiera del Levante e le fiere

La prima funzione della Fiera del Levante è quella di organizzare e ospitare fiere. Più avanti si dirà come questo potrà avvenire rispettando quanto disposto dalla nuova legge regionale sulle fiere. L’ente al 2011 ha un proprio portafoglio di fiere direttamente organizzate molto limitato. Ne gestisce direttamente solo due: la fiera di settembre e Expolevante; e ospita un numero, anch’esso ormai molto limitato, di fiere organizzate da altri soggetti. Non è facile aumentare il portafoglio, e i ricavi delle fiere. Esse crescono poco: perché, nell’era di internet, l’intero settore fieristico italiano non cresce più, ed ha risentito in maniera molto pesante della crisi economica;  perché la Fiera del Levante ha ormai un ruolo marginale all’interno del settore fieristico italiano, che nell’ultimo decennio ha molto ammodernato i quartieri e potenziato le attività. Ma è possibile: la Fiera del Levante è una delle principali protagoniste del settore a Sud della pianura padana; è l’unica nel Sud-Est; è vicina all’Europa del Sud-Est e può diventare la sua fiera di riferimento.

Le fiere direttamente organizzate

Per raggiungere questo obiettivo bisogna in primo luogo trasformare e rilanciare le due manifestazioni direttamente organizzate. Il formato “campionaria”  va certamente abbandonato, e alla fiera di settembre, a partire dal 2012, va dato un diverso formato: sempre diretta al grande pubblico, sempre centrata su una pluralità di merceologie, ma molto meglio indirizzata. Similmente va trasformata la manifestazione di aprile. Entrambe le manifestazioni, soprattutto, devono configurarsi sempre più non come mere esposizioni di prodotti, ma come eventi nei quali il visitatore può fare delle esperienze impossibili altrove: conoscenza e dialogo con gli espositori, prova, comparazione, apprendimento. A fianco ad esse la Fiera del Levante, con grande attenzione e dopo attente analisi costi-benefici, può provare a proporre nuovi formati; vi sono spazi nel panorama fieristico italiano, specie riferiti al mondo delle energie, dell’edilizia sostenibile, dell’agroalimentare.

Le fiere ospitate e in collaborazione

La Fiera del Levante deve moltiplicare il numero delle fiere e dei saloni organizzati da terzi, o in collaborazione con terzi, e ospitati nel suo quartiere. Perché così crea occasioni utili per l’economia; perché così moltiplica il flusso di espositori e di visitatori, assai importante per l’economia dell’”accoglienza”. Vi sono  possibilità, come si è visto e realizzato già nel 2011. Non esiste un modello unico: in taluni casi la Fiera potrà svolgere un semplice ruolo commerciale di quartiere ospitante; in altri potrà entrare in differenziate partnership con gli organizzatori. In molti casi si tratterà di saloni relativamente contenuti come estensione; in altri di manifestazioni più ampie. Nel corso del triennio andrà così a regime un calendario ampio e articolato di fiere e saloni. Un criterio guida nella selezione, sarà quello di intervenire prioritariamente su settori e ambiti di interesse per i distretti produttivi e tecnologici della Puglia, anche chiamandoli direttamente a collaborare. In tutti i casi l’Ente dovrà essere in grado di fornire servizi di grande qualità e a prezzi sempre più contenuti, 

Accogliere espositori e visitatori dall’esterno

In tutti questi casi, andrà fatto nel triennio uno sforzo particolare per attrarre espositori dall’esterno del territorio, ed in particolare dall’estero. E’ la loro presenza nelle fiere che si svolgono nel quartiere fieristico barese a dargli davvero il suo connotato di “internazionale”; è difficile, ma possibile, come si è visto già nel 2011 dal successo di alcune manifestazioni. Allo stesso tempo andrà fatto uno sforzo particolare per attrarre visitatori da fuori regione e soprattutto dall’estero. La Fiera del Levante deve progressivamente acquisire una vera dimensione internazionale: essere quartiere di riferimento di una vasta area del Centro-Sud italiano, ma anche dell’Europa Sud-Orientale, dell’intero Mediterraneo. Deve sviluppare al massimo le relazioni con i paesi dell’Est e in particolare con la Russia. Per questo, e per rendere massima la ricaduta economica sul territori, l’Ente collaborerà con l’”economia dell’accoglienza” regionale per offrire “pacchetti di servizio”, sempre più completi, (dal viaggio all’accoglienza, ai trasporti interni e alle possibilità di prolungare la permanenza), con un buon rapporto qualità-prezzo. Le attività della Fiera devono far crescere le presenze turistiche in Puglia, specie fuori dai mesi estivi.

Le fiere fuori dalla fiera

L’attività prevalente dell’Ente è quella di organizzare attività nel proprio quartiere fieristico. Ma questo non esclude affatto che si possano organizzare manifestazioni fuori da esso, principalmente all’estero. Negli ultimi anni vi sono state diverse esperienze in questo ambito, realizzate sia direttamente da parte dell’Ente, sia da parte della FDL-Servizi (che con il 2011 completa il proprio programma di attività in questo senso). Vanno attentamente valutate. Organizzare fiere all’estero è difficile, sia per i profili organizzativi, che per quelli di costo-beneficio e reddituali. Ma è assai importante, non solo nella tradizionale area balcanica, ma in tutti i paesi emergenti, a cominciare da quelli più grandi, dinamici e importanti del Mediterraneo, come Turchia e Egitto. 

Un attore dei processi di internazionalizzazione 

La Fiera del Levante deve riconquistarsi un importante ruolo di attore di primo piano dei processi di internazionalizzazione della Puglia e dell’Italia Sud-Orientale. La Fiera del Levante intende realizzare quindi attività fieristiche, promozionali e di sostegno ai processi di internazionalizzazione economica e culturale. Ciò verrà fatto in condizioni di economicità, tramite attenti studi di fattibilità, stabilendo partnership di volta in volta con soggetti esteri o con istituzioni bancarie. La Fiera del Levante dovrà in modo particolare integrare queste attività con le politiche di internazionalizzazione della Regione Puglia, della quali si può candidare a divenire fondamentale attuatore. Rendendo concreta – al di là delle indicazioni di principio – la proiezione internazionale, mediterranea, del nostro territorio.

scarica il documento completo

 

Newsletter