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UDINE, LA FIERA CHIUDE IL BILANCIO IN POSITIVO

In un anno  come il 2012, segnato da una storica crisi congiunturale e da una significativa crisi del settore fieristico nazionale, la Fiera di Udine ha chiuso l’esercizio con il segno positivo. Grande soddisfazione è stata espressa dalla Presidente Luisa De Marco durante l’illustrazione del Bilancio nell’odierna assemblea dei soci. «E’ stato un anno particolarmente difficile – ha detto la De Marco –  che ha visto impegnato il Consiglio e la struttura nella rivisitazione dei format delle fiere a calendario  per renderle più attuali e in sintonia con le esigenze degli espositori e dei visitatori e  in un’attenta analisi  finalizzata al contenimento dei costi di gestione. Il risultato finale, seppur influenzato da partite straordinarie e finanziarie, ci soddisfa, tenuto conto che il 2012 è stato contraddistinto a livello nazionale da una fortissima contrazione delle superfici vendute e dalla soppressione di diverse manifestazioni. Sono davvero poche le società fieristiche che hanno chiuso il 2012 con segno positivo, tuttavia – ha proseguito De Marco – questo risultato non ci  può e non ci deve ingannare: la strada che abbiamo davanti a noi è ancora in salita. Il perdurare della crisi, le risorse pubbliche sempre più risicate ci devono far riflettere sui possibili scenari futuri al fine di mettere in atto tutte quelle strategie indispensabili per continuare ad operare e  rilanciare l’attività,  anche attraverso lo studio di nuovi progetti fieristici a servizio dell’economia e delle imprese del territorio. Per uscire da questa difficile congiuntura le risposte devono essere necessariamente molteplici e devono essere incentrate prevalentemente sul rafforzamento delle partnership tra fiere, sulla razionalizzazione del business fieristico e sull’innovazione delle attività».
La trasformazione in atto nel settore richiede un rapido ripensamento tanto delle funzioni svolte dai quartieri fieristici quanto delle funzioni delle società di gestione dei quartieri e a questo proposito il Presidente di Udine e Gorizia Fiere ribadisce che «una razionalizzazione del sistema fieristico regionale in grado di consentire  un rafforzamento in termini di dimensioni ed efficienza degli attuali operatori per poi costruire alleanze e mettersi in rete con altre realtà fieristiche nazionali ed  auspicabilmente anche estere, non è più rinviabile, pena una lenta ma inesorabile agonia dell’intero comparto».

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