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TRENTINO SPORT DAYS

Intervista al Presidente del CONI Paola Mora

L’ultimo weekend di settembre a Riva del Garda si svolgerà Trentino Sport Days, la manifestazione dedicata allo sport che avvicina i giovani a questa attività. Sulla scia dell’evento, il Presidente del CONI di Trento Paola Mora manifesta la sua approvazione per gli obiettivi perseguiti dalla manifestazione, dall’educazione sportiva fino alla disabilità nello sport.

Quanto ritiene importante la partecipazione di bambini e ragazzi a una manifestazione di questo tipo? “Tantissimo. È importante la presenza di bambini e ragazzi, ma soprattutto quella di genitori e insegnanti. Trentino Sport Days permette ai suoi visitatori di provare tante discipline diverse, di conoscere le alternative che il territorio offre e sperimentare ogni sport in forma giocosa ma anche tecnica. Il tutto in un ambiente di festa.”

Venerdì 27 settembre l’evento sarà dedicato esclusivamente al progetto di Alfabetizzazione Sportiva: un percorso sportivo che mette a confronto federazioni sportive e studenti di quinta elementare. Perché CONI e Provincia Autonoma di Trento hanno scelto di realizzare un progetto di questo tipo proprio con bambini di quell’età? “La quinta elementare è l’età del passaggio, l’età in cui i ragazzini diventano più autonomi nelle scelte e nella vita, l’età in cui sono proiettati verso le medie e pronti ad affrontare la transizione da scolari a studenti. In questa fase è fondamentale intercettare le loro passioni e predisposizioni, fargli capire quanto lo sport è e sarà importante al di là dei risultati e favorire così la loro crescita nella società.”

La quarta edizione dell’evento è dedicata a talento e libera espressione delle attitudini e degli interessi dei più piccoli, in che modo ritiene che le famiglie possano, dentro e fuori la fiera, contribuire al raggiungimento di questi obiettivi? “Lasciando giocare liberamente i bambini allo sport fino a quando non saranno loro a decidere di mettersi alla prova e puntare al successo sportivo. L’imperativo è accompagnare senza forzare.”

Alla sua quarta edizione l’evento sembra avere le idee chiare sul suo pubblico: le famiglie. Quanto considera importante l’apprendimento e la condivisione della cultura dello sport all’interno di un nucleo familiare? E all’interno di scuola e società? “Famiglia, scuola e sport sono le tre agenzie educative principali della vita. È fondamentale che queste agenzie trovino tra loro una sintonia e che il bambino riceva un messaggio univoco e non tre messaggi discordanti. L’obiettivo comune deve essere quello di permettere ai più piccoli di crescere responsabili e superare le loro sfide dando loro gli strumenti per essere bravi sportivi e bravi cittadini. Affinché ciò avvenga lo sport deve essere proposto in maniera adeguata in base a età, carattere e formazione. È importante che il bambino si approcci con leggerezza allo sport, lo sport deve essere felicità per lui.”

Il punto di forza della manifestazione è la presenza diretta di molte federazioni sportive e dei loro tecnici federali. Quanto contano empatia e competenze tecniche nelle prime fasi di avvicinamento di un bambino allo sport? In che modo il CONI di Trento si assicura che queste qualità, unite all’entusiasmo, rimangano vive nei suoi tecnici? “Empatia e conoscenze tecniche sono determinanti. Se un allenatore non riesce a far innamorare un bambino dello sport e favorisce solo sensazioni negative, probabilmente quel bambino non praticherà mai alcuna disciplina. La preparazione tecnica non è trascurabile per imparare a fare gesti tecnici ma la parte psicologica è imprescindibile, soprattutto nelle fasi di costruzione della persona. Il CONI di Trento, in collaborazione con la Scuola dello Sport, sta promuovendo dei corsi finalizzati alla formazione dei tecnici, anche di alto livello. Sono stati istituiti inoltre degli incentivi per la formazione fuori regione per assicurare aggiornamento e stimolo continuo. Non dobbiamo infatti dimenticare che la mancanza di stimolo e l’incompatibilità caratteriale con l’allenatore sono tra le principali motivazioni dell’abbandono sportivo intorno ai 16 anni di età”.

Fin dal suo debutto nel 2016, Trentino Sport Days ha basato la sua offerta fieristica su una combinazione di prove pratiche, dimostrazioni e competizioni. Ritiene positivo introdurre il concetto di agonismo già in tenera età? In che modo gli adulti possono favorire l’idea di un agonismo sano finalizzato alle più alte prestazioni e non a sentimenti di frustrazione o inadeguatezza? “I ragazzi dovrebbero essere semplicemente introdotti al gioco sport. Anche nel gioco c’è sempre un vincitore e un vinto, ma nessuno soccombe o si sente inadeguato e si imparano competenze e rispetto delle regole. Chi vince, per esempio, dovrebbe capire che la sua vittoria è data anche dallo stimolo prodotto dall’avversario. Il termine agonismo è davvero molto complesso”

Trentino Sport Days si propone come la più completa vetrina dello sport trentino perché garantisce a tutte le federazioni di promuovere la propria disciplina all’interno di un contesto assolutamente paritario. In che misura ritiene fondamentale un’adesione a Trentino Sport Days per tutte le federazioni del territorio e soprattutto per quelle minori? “Questo evento è importante per mettersi in mostra davanti al territorio, fare rete e condividere progetti, incentivare l’evoluzione degli sport più tradizionali e favorire la diffusione di quelli meno conosciuti attraverso la creazione di nuove società sportive territoriali. Non dobbiamo infatti dimenticarci che in Italia esiste il più alto numero di discipline sportive praticate.”

Novità 2019 dell’evento sarà “Una notte in fiera”, un’iniziativa riservata a soli 25 bambini che punta a mixare sport, animazione e aggregazione. Quanto considera importante lo sport per istaurare relazioni importanti e allontanare, soprattutto in età adolescenziale, da scelte di vita negative per il loro benessere e la loro salute?

“Lo sport è una delle vie maestre perché trattiene i ragazzi in una passione positiva. Un tempo l’aggregazione era il più importante motivo per iniziare a fare sport, oggi il web impera e sono sempre di più i giovani che passano il tempo incollati ai loro smartphone. La sfida è quindi quella di riuscire a riconquistare l’amicizia reale a discapito di quella virtuale. In questo difficile contesto, un’attività divertente come lo sport può dare una grande mano insieme a iniziative brillanti come “Una notte in fiera”. La prima notte di autonomia nella vita di un bambino è infatti spesso legata a una trasferta sportiva.”

Altra iniziativa importante realizzata da Trentino Sport Days è Sport Libera Tutti, un percorso a tappe dedicato al binomio sport e disabilità. Che cosa ne pensa di questa iniziativa che, alla sua terza edizione, è arrivata a coinvolgere tre federazioni sportive (FIP, FIPAV e CIP) e otto cooperative sociali del territorio? “Per la disabilità lo sport è una sorta di percorso normalizzante. Permette di provare emozioni nuove, sperimentare momenti di crescita e superare la diffidenza alla fisicità e all’imbarazzo. Inserire progetti come Sport Libera Tutti all’interno di Trentino Sport Days è la strada maestra verso uno sport più inclusivo”.

L’esperienza di Sport Libera Tutti e il contatto diretto tra Trentino Sport Days e scuola hanno fatto prendere consapevolezza a molti (gestori delle cooperative sociali, tecnici federali ecc.) dell’importanza dello sport per le persone diversamente abili. In che modo il CONI e le sue federazioni stanno lavorando per rendere il mondo sportivo sempre più pronto ad accogliere e coinvolgere disabili di qualsiasi età? “Stiamo lavorando a diversi progetti. “Talenti Paralimpici”, per esempio, è un’iniziativa pensata per dare supporto alle famiglie degli atleti di alto livello. Con la Scuola dello Sport organizziamo dei percorsi di formazione per le federazioni, ferrate dal punto di vista tecnico ma non sempre preparate all’accoglienza verso la disabilità. In aggiunta promuoviamo ogni anno in Val di Non la “Festa Nazionale dello Sport”, un evento durante il quale ragazzi disabili e normodotati si incontrano nello stesso contesto e si sfidano sullo stesso percorso.”

Il weekend del 27,28 e 29 settembre non potrà presenziare a Trentino Sport Days per la sua partecipazione al Trofeo CONI in Calabria. Quale augurio rivolge alle federazioni, agli enti di promozione e alle società sportive che appartengono al Comitato di Trento e che parteciperanno all’evento? “Le nostre federazioni e società sono gestite da volontari. Questo comporta competenze ma anche passione e tante emozioni. A tutti loro auguro di riuscire a trasmettere ai più piccoli la passione sportiva che anima loro in modo che i ragazzi abbiano l’opportunità di crescere nello sport.”

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